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Epatite C, trattative Aifa-Gilead in stallo sul nuovo contratto. Per le Regioni resta operativo il vecchio accordo

Le trattative Aifa-Gilead sul nuovo contratto di fornitura dei farmaci per l’Epatite C (il vecchio contratto è scaduto il 18 giugno) sono molto impegnative e le distanze tra le due posizioni non sembrano facilmente colmabili. Dunque in questa fase «per le Regioni si applica quanto previsto dalla Delibera Cipe del 2001 e, fino alla conclusione del procedimento, resta operativo l'accordo precedente». Lo comunica una nota dell’Aifa.

«Con riferimento al contratto stipulato tra l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e Gilead Sciences- spiega l?Agenzia regolatoria - scaduto il 18 giugno scorso per le specialità medicinali contro l'Epatite C (Sofosbuvir e Ledipasvir), l'Aifa informa che la negoziazione dei nuovi parametri contrattuali, pur ampiamente avviata nei termini di legge, è molto impegnativa a causa della distanza tra il costo proposto dalla Gilead Sciences e quello ritenuto più conveniente per il Servizio Sanitario Nazionale».

Aifa ricorda che attualmente per raggiungere il limite dei primi 50.000 pazienti previsti dall’accordo mancano ancora circa 9.000 arruolamenti. «In questa fase di rinegoziazione da parte di Aifa - conclude la nota - per le Regioni si applica quanto previsto dalla Delibera Cipe del 2001 e, fino alla conclusione del procedimento, resta operativo l'accordo precedente».


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