Dal governo

Via libera all’atto d’indirizzo per le professioni sanitarie. Riparte la stagione dei contratti in stallo da 6 anni

di L.Va.

Il comparto delle professioni sanitarie si trova finalmente all’alba di un cambiamento significativo, dopo anni di attesa. Il Comitato di settore ha infatti varato oggi l’atto d’indirizzo per il comparto che sarà inviato ora all'Aran, l'Agenzia negoziale per le pubbliche amministrazioni. Prenderà così il via la nuova stagione dei contratti, impantanata da sei lunghi anni. L'accordo definisce la nuova cornice entro la quale avranno luogo i rinnovi contrattuali del triennio 2016-2018, con l'individuazione delle relative risorse ai sensi dell'art. 47 Dlgs n.165/2001 e successive modificazioni.

Si tratta di un rinnovo che giunge appunto dopo ben due trienni di blocco della contrattazione (disposto da Dl 78/2010 e ss.)e s’innesta in un sistema di lavoro pubblico considerevolmente modificato nella sua consistenza quali e quantitativa, nelle sue linee retributive e nella dinamica dell'ordinamento professionale, per effetto principalmente di interventi connessi a manovre di finanza pubblica.

Molte novità per il comparto delle professioni sanitarie
Nel nuovo contratto ci sarà il “professionista specialista”, laureato e con un master di primo livello nelle professioni sanitarie. Ed è prevista la figura del “professionista esperto”, che ha acquisito competenze avanzate grazie a percorsi formativi complementari regionali e le attività professionali svolte anche in base a protocolli concordati tra le rappresentanze delle professioni, di quelle mediche e dell'area sanitaria in generale.
Gli aspetti economici del nuovo professionista specialista e di quello esperto saranno definiti al momento della revisione di tutte le funzioni di coordinamento e delle posizioni organizzative.

«La sanità è pronta ad avviare per prima i rinnovi contrattuali» sottolinea il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo «Con questi atti di indirizzo - spiega - la parte pubblica lancia la sfida per far sì che i rinnovi contrattuali diventino funzionali e strumentali ai processi di riorganizzazione in atto nel Ssn ad iniziare dall'attuazione delle scelte strategiche dal nuovo assetto per intensità di cure degli ospedali ma soprattutto alla valorizzazione dei servizi e presidi sanitari e sociosanitari territoriali, favorendo la partecipazione, la condivisione, la compartecipazione e il protagonismo soggettivo e propositivo dei professionisti della salute e dell'insieme degli operatori». Per De Filippo: «Medici, infermieri e le altre professioni e professionalità del Ssn in questi anni di fermo contrattuale hanno dato molto garantendo, comunque, il miglior funzionamento possibile dei servizi sanitari, è ora che, ad iniziare dall'avvio del rinnovo contrattuale, Stato e Regioni siano in grado di dare risposte di apprezzamento concreto della loro funzione e ruolo».


© RIPRODUZIONE RISERVATA