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Post Brexit, Milano lancia la sfida Una Fda Ue, insieme la sicurezza alimentare, farmaceutica e delle biotech

di Marco Morino (da Il Sole24Ore di oggi)

Milano lancia ufficialmente la sfida del dopo Brexit. Ieri in Regione Lombardia è stato sottoscritto un documento tra istituzioni e associazioni (tra i firmatari ci sono Regione Lombardia, Comune di Milano, Camera di commercio di Milano, Assolombarda, Confindustria Lombardia, Confcommercio, Federchimica, Agenzia italiana del farmaco, Arexpo), per proporre in sede europea Milano, la Lombardia e l'Italia come luogo dove sfruttare tutte le opportunità offerte dal post Brexit. Milano, in particolare, si offre come una delle nuove capitali della ricerca, del sapere e delle nuove frontiere in campo biomedico. Diana Bracco, presente al tavolo in rappresentanza della Camera di commercio di Milano, spiega al Sole24Ore il senso di questa maxi alleanza pubblico-privato per promuovere Milano sullo scenario internazionale.

La collaborazione tra istituzioni. «Nonostante il difficile momento internazionale - sostiene Diana Bracco - vi sono tutti i presupposti per candidare il nostro territorio a polo attrattore di importanti investimenti con l'istituzione di una free tax area e la collocazione, nel sito di Expo, dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) e, a Milano città, dell'Autorità bancaria europea (Eba) e della sede della Sezione della Corte di prima istanza del Tribunale unificato dei brevetti, attualmente a Londra, per assumere un nuovo ruolo internazionale in materia di controversie nel campo brevettuale».
«Camera di Commercio - continua Diana Bracco - guarda con fiducia al percorso che è stato avviato. Per raggiungere gli obiettivi indicati nel documento post Brexit occorre la piena collaborazione tra istituzioni (Regione, Comune, Cdc) e sistema economico: quel gioco di squadra pubblico-privato che è risultato vincente per Expo. Dobbiamo essere tutti uniti e convinti. E soprattutto rapidi. Milano – sottolinea Diana Bracco - si deve impegnare a fondo in questa nuova sfida scegliendo bene l'obiettivo prioritario da raggiungere, senza disperdere le forze ed evitando nefasti derby tra città italiane che ci porterebbero a una sicura sconfitta». I prossimo passi consistono nell'aprire il negoziato con le istituzioni europee. E qui l'appoggio del governo a Milano può risultare decisivo. Parigi, Francoforte, Madrid e Varsavia sono concorrenti temibili, per cui non c'è tempo da perdere.

Il dopo Expo. «Milano - continua Diana Bracco - deve sfruttare il successo ottenuto con l'Expo che ha rilanciato l'immagine della nostra città nel mondo. Dobbiamo usare lo stesso metodo che mettemmo in campo per ottenere l'assegnazione dell'Expo 2015. Un lavoro tempestivo e lungimirante realizzato con spirito unitario bipartisan. Un impegno con alla base un ricco dossier che illustrava al mondo i punti di forza di Milano e dell'Italia. Oggi dobbiamo fare lo stesso, mettendo in campo una governance efficace bastata su una Cabina di regia e un vero comitato di candidatura». «La Camera che rappresento – sottolinea Diana Bracco - in questa nuova sfida è a disposizione, in particolare, per localizzare a Milano, nell'area Expo, l'Agenzia europea del farmaco di Londra. L'Ema, infatti, entrerebbe in sinergia con il grande progetto Human Technopole, nuova struttura di ricerca tra le più avanzate d'Europa e del mondo, facendo diventare Milano il punto di riferimento europeo per le biotecnologie e per le scienze della vita». «A Parma – nota Diana Bracco – c'è già l'Autorità per la sicurezza alimentare e la vicinanza con Milano potrebbe facilitare il coordinamento di due settori che ad esempio negli Stati Uniti, in Cina e in India sono coperti da un unico ente regolatorio. In Italia potrebbe nascere finalmente una Fda europea, cioè il polo europeo dedicato alla tutela della sicurezza alimentare, farmaceutica e delle biotecnologie».
L'altro tema sensibile è l'accoglienza per le famiglie dei ricercatori: «Camera di commercio e Promos - conclude Diana Bracco - sono pronte a muoversi con tempestività anche nel quadro del programma “Invest in Lombardy e Invest in Milan”. Ad esempio, studiando servizi necessari per l'insediamento: dall'assunzione di personale internazionale all'individuazione delle scuole internazionali del personale Ema».


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