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Dlgs manager, Ripa di Meana (Fiaso): «Nei nuovi criteri di selezione resta indefinito il profilo dei dg»

«Bene il decreto che alza l'asticella della selezione dei nuovi vertici delle Asl, ma i criteri appaiono ancora incompleti e poco praticabili». Così il Presidente della Federazione di Asl e Ospedali (Fiaso), Francesco Ripa di Meana, commenta l'approvazione al CdM di oggi del decreto legislativo sui criteri di nomina di direttori generali, sanitari e amministrativi delle Aziende sanitarie pubbliche.

«L'approvazione delle nuove norme di selezione – continua Ripa di Meana- è purtroppo avvenuta senza una consultazione da parte del Governo dei diretti interessati, ossia il management sanitario. Come Fiaso abbiamo espresso in sede parlamentare le nostre perplessità, sia in merito alla composizione della Commissione addetta alla selezione dove manca la componente manageriale, sia sulla possibilità da parte della stessa di svolgere un così gravoso compito in soli 120 giorni, in più senza prevedere alcun rimborso spese per i commissari».

«Ma a non convincere –prosegue il presidente Fiaso- è soprattutto la scelta di prevedere anziché un elenco di idonei, quella che si profila di fatto essere una graduatoria stilata senza attenzione al profilo delle competenze e agli skill acquisiti». «Per scegliere la persona giusta al posto giusto –sottolinea il presidente Fiaso - è necessario partire dalla definizione di un alto profilo di competenze e attitudini, che è invece il grande assente del decreto, che non sembra andare al di là di una burocratica enumerazione di ‘titoli'».

«Fiaso – conclude Ripa di Meana - è interessata a che il mestiere del manager pubblico in sanità venga riconosciuto e reso sempre più autonomo, per salvare il sistema pubblico mantenendo qualità ed efficacia di fronte della sfida della sostenibilità. Ma per far questo non serve “burocratizzare” la selezione del management, quanto valorizzare le competenze necessarie a gestire un sistema complesso come quello sanitario. Una valorizzazione che necessita di una maggiore attenzione ai processi formativi ai quali Fiaso si candida a dare il suo contributo».


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