Dal governo

Corte conti sul personale: calano addetti e spesa, ma impera la difformità territoriale

di B.Gob.

Sono 524mila gli addetti degli enti territoriali nel 2014 - dai dirigenti ai dg ai segretari comunali e provinciali fino ai non dirigenti - censiti dalla Corte dei conti-Sezione autonomie nel referto “La spesa per il personale degli enti territoriali”, relativo al triennio 2012-2014 e frutto delle informazioni fornite dal Sico, il Sistema conoscitivo del personale utilizzato dall’Igop per rilevare i dati statistici del pubblico impiego.
Unità di personale con un “peso specifico” differenziato: anche quest’ultima rilevazione, fanno notare i magistrati contabili, mostra un distribuzione non uniforme sul territorio nazionale, dove al Sud e in particolare in Sicilia si rilevano le concentrazioni maggiori. «Una circostanza che - si legge nella delibera 25/2016 - si riflette amche sul rapporto di incideza tra dipendenti e dirigenti che, anche in quei casi in cui risulti superiore alla media nazionale - non può essere considerato in sé indicativo di un’ottimale organizzazione del lavoro».
Idem per la spesa: se la totale ammonta a 14,8 miliardi di euro - di cui 2,75 imputabili alle Regioni - la sorpresa arriva da una spesa media che invece di presentarsi stabile, come dovrebbe davanti ai noi blocchi della contrattazione e degli stipendi ancora in vigore nel periodo considerato, tende a crescere in realtà dove la consistenza del personale dirigente è in forte contrazione. Un dato che «appare sintomatico - rilevano ancora dalla Corte - della reiterata prassi di ripartire le risorse del trattamento accessorio tra i dirigenti rimasti in servizio, in contrasto con il disposto del Dl 78/2010».

Il quadro nelle Regioni. Cala del 3,51% tra 2012 e 2014 la consistenza media del personale nelle Regioni. In quelle a statuto ordinario (Rso) la diminuzione si attesta sul 5,52% ed è ad alta variabilità regionale: -2,93% al Nord, -3,14% al Centro e -9,14% al Sud. Ma ancora non basta: «Restano ancora molto elevati - rileva la Corte - i dati di stock del personale complessivamente in servizio nel triennio, se si considera il rapporto con i cittadini-utenti». Considerazioni svolte anche per le Regioni a Statuto speciale (RSS), dove la consistenza media è in calo dell’1,43%. Nel 2014 la spesa media per un dipendente regionale è pari a 34.772 euro, quella per un dirigente è di 92.988 euro.
Guardando ai dirigenti, nelle Rso la flessione è pari a-5,02% e riguarda i Dg (-6,19%) e i contratti a tempo indeterminato (-7,38%). Aumentano però i dirigenti a tempo determinato (+10,63%) in particolare al Centro (+38,84%). Nelle Rss sono invece soprattutto i dirigenti a tempo determinato (-66,23%) a incidere sulla flessione complessiva del 3,7%) ricontrata nel triennio.
In tutto, tra Rso e Rss, la dirigenza perde il 4,27% del personale. Ogni dirigente ha un “magro” staff: coordina in media 14 dipendenti.

La spesa. Trend generale in calo: nel compesso è pari a -4,41% Tra Rso, Rss e Pa. Nelle Rso nel 2014 diminuisce del 4,87% rispetto al 2012 e dell’1,64% sul 2013. Fa eccezione la Basilicata, che presenta dati inversi: spesa in aumento rispetto al 2012 e in calo sul 2013. Al Centro la flessione massima: -7,48%, grazie soprattutto ai maxi-tagli realizzati nel Lazio: -11,68% rispetto al 2012 e -5,34% rispetto al 2013. Nelle Rss il calo registrato nel triennio è del 3,84%.
Variabile la spesa media: aumenta al Nord (+1,81%) con l’eccezione del Veneto, cala sensibilmente al Centro (-10,96%) con Marche ed Umbria in controtendenza; torna a crescere al Sud (+5,82%), con l’eccezione della Campania. In diverse Regioni gli aumenti della spesa media per il personale dirigente sono associati a una flessione della consistenza media (Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria), il che «sembra confermare la tendenza a ripartire le risorse destinate al trattamento accessorio (una parte cospicua del trattamento economico dirigenziale) tra i dirigenti rimasti in servizio. Ne consegue una mancato conseguimento di effettive economie di spesa».


© RIPRODUZIONE RISERVATA