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Sperimentazioni animali, nel 2014 utilizzate 30mila cavie in meno

di Ro. M.

Nel 2014 scende per la prima volta sotto le 700mila unità - diminuendo di circa il 4,4% - il numero di animali utilizzati come cavie per la ricerca scientifica. Il numero totale è infatti passato a 681.666 unità rispetto alle 723.739 del 2013. L'Italia scende così di circa 30mila unità rispetto all'anno precedente «confermando la funzionalità delle nuove regole contenute nella direttiva e la massima attenzione con cui vengono vagliate le procedure autorizzative». Lo comunica il ministero della Salute che illustra gli ultimi dati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 197, del 24 agosto 2016 .

I numeri sono stati raccolti per la prima volta secondo le modalità previste dalla Direttiva 2010/63/Ue sulla protezione degli animali a fini scientifici, recepita in Italia con il dlgs n. 26/2014.

Il trend è in costante discesa da diversi anni e il numero di animali adoperati per la sperimentazione è in continua diminuzione, in linea con i principi di riduzione e sostituzione: si è passati dalle 777.731 unità del 2010 alle 768.796 del 2012, una tendenza che dal 1999 è rimasta costante. La maggior parte degli animali sono utilizzati per la ricerca di base, per la ricerca traslazionale applicata o a fini regolatori e produzione ordinaria.

Gli animali più utilizzati sono i topi (485.820 unità), seguono ratti, polli domestici, porcellini d’India, pesci zebra e altri pesci. Tra i primati resta alto il numero dei macachi di Giava (443), della famiglia dei cercopitecidi. Le scimmie del vecchio mondo utilizzate nel 2013 erano state 419 . I cani utilizzati a fini scientifici sono stati 191 (nel 2013 erano 300). Nessun gatto.

In Italia i responsabili degli stabilimenti utilizzatori comunicano, entro il 31 marzo di ogni anno, i dati statistici sugli animali utilizzati l'anno precedente e poi i dati statistici sono trasmessi dagli utilizzatori al ministero della Salute utilizzando la banca dati nazionale.

Dal novembre 2015, sono state aggiunte nuove informazioni: i dati statistici relativi all'uso degli animali nelle procedure, comprendono le informazioni sull'effettiva gravità delle procedure e sull'origine e le specie di primati non umani utilizzati. Riguardo il livello di gravità delle procedure, la maggior parte si colloca nella fascia «lieve» (342.702), seguita dalla fascia «moderata» (299.448), dal «non risveglio» (34.105) e infine «grave» (21.804).

Tra le novità introdotte da Bruxelles per la rendicontazione: l’obbligo di indicare il numero di volte in cui si utilizza l'animale nelle procedure considerato che, in alcuni casi, lo stesso
animale può essere utilizzato più volte. E poi deve essere indicata la “sofferenza effettiva dell'animale” durante la procedura, valutata caso per caso e non sommata a quella
eventualmente subita negli utilizzi precedenti. Devono essere rendicontate anche nuove specie animali, come i Cefalopodi o gli animali geneticamente modificati quando
l'alterazione genetica comporta sofferenza, dolore o disagio.


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