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I distributori farmaceutici (Adf): «Così più chiarezza nelle autorizzazioni»


L'Adf (Associazione distributori farmaceutici) esprime soddisfazione per il documento
condiviso che è stato sottoscritto con le altre associazioni di categoria della filiera del farmaco insieme al ministero della Salute, alle amministrazioni interessate e ai Nas, sotto la regia dell'Aifa.

Nel documento viene riordinata la normativa finalizzandola all'interesse del paziente e vengono richiamate le caratteristiche del distributore e del farmacista con i rispettivi obblighi. «Nella fase di stesura – afferma Mauro Giombini, presidente Adf – abbiamo peraltro segnalato i limiti dell'intervento legislativo del febbraio 2014 e abbiamo richiesto un'esplorazione a 360 gradi di un fenomeno multifattoriale che nasce già in fase di pre-distribuzione, dato che le nostre rilevazioni evidenziano per diversi farmaci interessati al fenomeno forti differenze (fino al 90%) tra le quantità richieste e quelle consegnate dalle industrie ai nostri associati. Il documento condiviso è apprezzabile perché corregge la tendenza delle Regioni a concedere autorizzazioni per la distribuzione all'ingrosso a richiedenti privi di requisiti minimi strutturali che da parte nostra sono ritenuti imprescindibili per svolgere l'attività di distribuzione intermedia full-line alle farmacie. Lodevole in merito l'iniziativa della Regione Lazio, che ha revocato più di un'autorizzazione impropria grazie a un'attività di controllo dei Nas ben mirata. D'altronde dove i Nas hanno visitato aziende distributrici tradizionali non ci risulta dalle nostre associate sia stata comminata alcuna sanzione, nonostante numerosi e ripetuti controlli. Rimangono tuttavia aperti - conclude Giombini - altri due punti, oltre all'identificazione di criteri fisici di minima dei magazzini: la condivisione dei rilevamenti effettuati e dei dati in possesso anche di altre associazioni di categoria, completati dal confronto con il quadro prescrittivo delle ricette elettroniche e la conseguente definizione di un adeguato livello di copertura negli approvvigionamenti».


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