Dal governo

Legge di Bilancio, addio al «tax day» già dal 2017

di Marco Mobili e Giovanni Parente (da Il Sole-24 Ore di oggi)

Addio al «tax day» e riduzione della maggiorazione sui versamenti d'imposta già nella prossima legge di Bilancio. Le richieste avanzate da Rete imprese Italia nell'incontro di ieri con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, e il viceministro dell'Economia, Luigi Casero, potrebbero confluire nella manovra. Non scatterebbe la preclusione alle misure ordinamentali perché si tratta di interventi destinati a incidere sulla cassa. Dall'incontro sono arrivate rassicurazioni sulle novità allo studio finalizzate alla crescita delle piccole e medie imprese. Come anticipato anche dal premier Renzi nella legge di Bilancio entrerà l'Iri (imposta sul reddito dell'imprenditore) con l'introduzione dell'aliquota proporzionale del 24% - allineata all'Ires - anche per le società di persone e le ditte individuali sui redditi lasciati in aziende: una misura fortemente sostenuta dalle piccole imprese. Così come ci sarà la tassazione solo sugli importi effettivamente incassati (regime di cassa) per le aziende in contabilità semplificata.

«Un beneficio che riguarderà - come sottolinea il presidente di Rete imprese, Daniele Vaccarino - circa l'87% delle imprese personali». Ma soprattutto servirà a mitigare una delle principali distorsioni della crisi economica legata ai mancati incassi delle imprese per vendite effettuate o servizi forniti. A questo si aggiunge l'impegno del Governo a una revisione degli studi di settore e a eliminare la minaccia delle verifiche fiscali per i contribuenti in regola attraverso un sistema premiale. Sul versante semplificazioni, invece, potrebbe essere superato il «tax day» del 16 giugno, separando i versamenti delle imposte sugli immobili (Tasi e Imu) da quelli sulle imposte dovute in base alle dichiarazioni annuali che potrebbero essere spostati al 30 giugno (mentre il 31 luglio sarebbe il termine per versare con la maggiorazione). Dovrebbe essere rivista anche la maggiorazione dello 0,4% per agganciarla al tasso d'interesse legale ora allo 0,2 per cento.
Niente da fare, invece, per l'esatta definizione dell'Irap dei «piccoli» per individuare chi deve effettivamente pagare e chi no. Così come è destinata a non essere accolta la richiesta delle imprese di una deducibilità integrale dell'Imu versata sui capannoni dai redditi.
Da Rete imprese è arrivata poi la richiesta di riaprire i termini dell'assegnazione agevolata ai soci in scadenza a fine mese, riproponendola anche nel 2017. Un'istanza suffragata dalla considerazione che l'accavallarsi con altre scadenze (il 30 settembre è l'ultimo giorno per trasmettere Unico) non ha permesso di sfruttare la chance prevista dalla legge di Stabilità 2016.


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