Dal governo

Dall’Ema in Italia allo Human Technopole: Renzi omaggia Milano. E annuncia: «Stop ai tagli lineari. La salute al centro»

di Red.San.

È un premier che guarda alla salute degli italiani e promette: «Mai più tagli lineari in sanità, sulla sanità è evidente che si è tagliato anche troppo», quasi a far ben sperare quanti auspicano che l’asticella del Fondo sanitario nazionale, quest’anno, cresca di 2 “tacche” e non di quell’unico miliardo che le ultimissime previsioni sul Pil sembrerebbero preannunciare.
L’occasione per una dichiarazione decisamente attesa sulle possibili risorse in campo arriva, per Matteo Renzi in visita multitasking a Milano, con la risposta all’amministratore delegato del gruppo San Donato e dell’ospedale San Raffaele Nicola Bedin, che aveva lanciato un appello diretto a Renzi, in visita al nosocomio milanese, per avere più «attenzione», spiegando che «dal 2011 con la politica dei tagli lineari il San Raffaele ha avuto riduzioni di finanziamenti pesanti». «Oggi - ha affermato il premier - sembra che l’Italia sia diventato un posto dove non succede mai niente, ma dobbiamo cambiare alcune cose, smetterla con tagli lineari sulla sanità. C’è un Paese che è tra i più forti al mondo e se non acquisisce la consapevolezza che questa è la partita da giocare si ritroverà in serie B. Ci troviamo tra Regioni a giocare il campionato di serie B - conclude - L’Italia invece può giocare la Champions». Sullo sfondo, il tema dei costi standard, che secondo Renzi «dobbiamo gestire in modo diverso. Abbiamo in questo momento 112 miliardi sul fondo sanitario, erano 106 miliardi qualche anno fa - dice poi -. Siamo tornati a risalire . È chiaro che ci sono degli sprechi. È vero che la nostra spesa sul Pil della Sanità non è pià alta degli altri Paesi. Ma bisogna fare una scommessa che parta dall’inizio, che parta dalla scuola, e valorizzare chi dedica la sua vita per gli altri. Come medici e infermieri».
«Abbiamo come Paese molti difetti - ha sottolineato ancora parlando a una platea di camici bianchi, operatori sanitari e studenti universitari - ce li raccontiamo tutti i giorni ed è utile, perché bisogna cambiare e non si può mettere la polvere sotto un tappeto. Ma a fronte dei problemi che stiamo cercando finalmente di risolvere c’è però un Paese che è tra i primi fronti al mondo nel settore della sanità, e intendo anche dell’innovazione, del farmaceutico, degli stili di vita e di tutto quello che ha a che vedere con la professione sanitaria. Abbiamo un Paese in cui si vive più che negli altri, siamo il secondo per longevità al mondo. Abbiamo eccellenze nel capitale umano che dobbiamo valorizzare di più, uscendo dalla retorica dei cervelli in fuga. Perché non è che uno che resta qui non è un cervello».

Tra le eccellenze, quello Human Technopole nell’area che ha ospitato l’Expo 2015, che presenterà al Piccolo Teatro di Milano. «Un progetto in cui si possa vedere quello che c’è: una spinta a Milano per essere punto di riferimento per tutto il Paese, e una spinta all’Italia a non accontentarsi, e a puntare in alto. I ricercatori devono venire a Milano - ha continuato il premier - devono competere con i grandi centri internazionali. E, come ha spiegato anche il ministro Martina, diventerà con la prossima legge di Stabilità un “soggetto giuridico, con una sua fisionomia per dare una prospettiva autonoma» alla gestione del progetto. «Il vostro lavoro - ha detto Renzi a quanti hanno lavorato tutto l’anno alla realizzazione del progetto del polo di ricerca - ha permesso di fare un gigantesco passo avanti. Siete stati bravissimi a fare il progetto. Siete stati capaci di superare anche gli elementi di difficoltà e ora il progetto strategico per il paese è costruito. L’Italia è un paese orgoglioso della bellezza del suo passato, ma che ha anche una disperata voglia di futuro e di progettare. Ecco perché porteremo avanti la candidatura di Milano per l’agenzia del farmaco e sulla sanita». E qui si passa al terzo focus della giornata: l’Ema che «ci ha visto tutti d’accordo: governo, sindaco, regione. Ci siamo detti: puntiamo alla candidatura su sanità e farmaco». Milano, ha sottolineato Renzi, va valorizzata e mostrata come città “alla pari con altri centri” importanti del mondo, va resa un «luogo in cui le eccellenze siano libere di agire senza troppi vincoli burocratici».


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