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Intramoenia, avanti piano e in ordine sparso. Volumi di attività senza freno e adeguamenti strutturali nulli. La Relazione al Parlamento sui dati 2014

di B.Gob.

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24 Esclusivo per Sanità24

L’intramoenia s’imbriglia con difficoltà. Tanto che solo 4 tra Regioni e Province autonome in tutto il Paese hanno definito, in tutte le aziende sanitarie, i volumi libero-professionali di attività complessivamente erogabili e che, come noto, non possono superare quelli istituzionali né prevedere un impegno orario superiore a quello contrattualmente dovuto. È questo il dato in assoluto più critico, e molto significativo, che emerge dalla Relazione al Parlamento sulla Libera professione intramuraria 2014, messa a punto dal ministero della Salute.

In generale, come si legge nel report, pur se nelle diverse aziende si registrano miglioramenti e buoni risultati su una serie di indicatori importanti - dalla determinazione degli importi delle prestazioni con i dirigenti all’adozione di misure volte a prevenire l’insorgenza del conflitto d’interessi, fino all’impiego di mezzi che garantiscano la tracciabilità del pagamento delle prestazioni - nessuna Regione/P.a. risulta adempiente su tutti i 12 indicatori che sono stati considerati (3 regionali e 9 aziendali). Veneto e Valle d’Aosta si avvicinano all’“en plein” con valori compresi tra il 90 e il 99%, mentre le altre Rehioni sono sulla fascia di performance intermedia, tra il 51 e l’89 per cento. Maglia nera al Molise, con una percentuale di adempienza del 41,7 per cento.
Distinguendo tra livello regionale e aziendale, emerge invece come sei Regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Liguria, Sardegna, Toscana e Veneto) risultano adempienti su tutti gli indicatori regionali. Mentre la sola Valle d’Aosta raggiunge la piena adempienza su tutti i 9 indicatori aziendali.

Adeguamenti strutturali col contagocce. «Delle 16 Regioni/Province Autonome che hanno presentato il programma di investimento, previsto dal Dlgs. n. 254/2000, solo 5 - si legge nella Relazione - dichiarano di aver completato, entro la data del 31 dicembre 2014, tutti gli interventi di ristrutturazione ammessi al finanziamento. Per le restanti Regioni si registra una criticità importante in considerazione della scadenza del termine stabilito dalla norma per la conclusione delle procedure». Fa il paio con questo dato quello sulla disponibilità di spazi interni all’azienda per l’esercizio dell’intramoenia: solo in 5 Regioni sono garantiti in tutte le aziende: in tutti gli altri casi si ricorre ancora a spazi esterni (11 Regioni) o agli stessi studi privati collegati in rete (in 12 Regioni).

Chi e quanti sono. Il numero di medici che esercitano la libera professione intramuraria è passato dalle 59.000 unità del 2012, pari al 48% del totale medici, a 53.000 unità nel 2014, pari al 44% circa dei dirigenti medici Ssn. Nel 2014, in media, nel Ssn il 48,7% dei dirigenti medici, a tempo determinato e a tempo indeterminato con rapporto esclusivo, esercita la libera professione intramuraria (pari al 44,2% del totale Dirigenti medici), con punte che superano quota 58% in Piemonte, Lazio, Liguria, Valle d'Aosta e Marche, viceversa, toccano valori minimi in Regioni come la Sardegna (29%), il Molise (30%) e Bolzano (18%). In generale, al di sotto della media nazionale si colloca gran parte del Sud e delle Isole.
Sempre in media, nel 2014 il 76 % dei Dirigenti medici esercita l'ALPI esclusivamente all'interno degli spazi aziendali, il 15% circa esercita al di fuori della struttura ed il 9% svolge attività libero professionale sia all'interno che all'esterno delle mura aziendali (ad esempio attività in regime ambulatoriale svolta presso il proprio studio professionale ed attività in regime di ricovero svolta all'interno degli spazi aziendali). La quota di medici che esercita la libera professione esclusivamente all'interno degli spazi aziendali è progressivamente cresciuta nell'ultimo triennio (da 59% dell'anno 2012 a 76% dell'anno 2014) e, di contro, la percentuale di intramoenia esercitata “esclusivamente” o “anche” al di fuori delle mura si è ridotta considerevolmente passando dal 40% (somma di “Alpi solo esterno” e “ALPI interno e esterno”), dato relativo all'anno 2012, al 24% nell'anno 2014.

I dati di sintesi.
- Nel corso degli anni è aumentato il livello di rispondenza ai monitoraggi, in particolare nel 2014 tutte le Regioni/Province Autonome hanno partecipato, fornendo i dati per il 97% delle strutture presenti sul territorio nazionale che erogano ALPI
- Rispetto alle due settimane indice del 2014 monitorate: il 64-67% delle prestazioni sono disponibili in meno di 10 giorni e tendenzialmente si è abbassata la percentuale di ricorso all'intramoenia allargata (17% nel 2013, 16% nel 2014); aumenta il ricorso all'agenda gestita da Cup: nel 2013 il 77% delle prestazioni utilizzavano tale modalità a fronte dell'81% registrato nel 2014; rispetto al dato derivante dai volumi erogati, il rapporto tra attività libero professionale e attività istituzionale non supera il 28%.


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