Dal governo

Aifa, su Melazzini “dg” i governatori prendono tempo. Serve la «massima trasparenza»

di r.tu.

Potrebbe essere - e forse lo è, dato che formalmente non hanno alcun “potere” in materia - solo una puntura di spillo. Fatto sta che oggi i governatori hanno deciso di soprassedere e di non dare ancora il parere a Beatrice Lorenzin sulla sua indicazione di far sedere il professor Mario Melazzini sulla poltrona di dg dell'Aifa, al posto del dimissionario Luca Pani. Prendono tempo e chiedono alla ministra «massima trasparenza» e «condivisione» nella scelta. Critiche nel Pd? Sullo sfondo le critiche che avanzano, ma non emergono per carità di patria (= di maggioranza), nel Pd per il fatto che Melazzini è come la ministra del Ncd. E che è consigliere regionale, fatto che mal si acconcia per un dg dell'Agenzia del farmaco. Ma anche per un presidente. Da non dimenticare infatti che Melazzini è ancora presidente di Aifa, e che come tale dovrà far sgombrare quella scrivania, alla quale potrebbe, chissà, essere indiata una donna da parte della ministra. E chissà che le Regioni, in questo caso forti di un ruolo più pregnante, non vogliano dire la loro.

Massima trasparenza. Fatti di Aifa
Che le Regioni vorrebbero sbrigare giovedì prossimo, 27 ottobre. Intanto ieri i governatori, hanno ribadito quanto fatto sapere al Governo il 29 settembre, ossia che «ritenendo tale designazione (del dg Aifa, ndr) di fondamentale importanza per la portata dell'incarico e la delicatezza delle questioni che dovrà trattare durante il suo mandato» è necessario che «le procedure di nomina siano fatte all'insegna della massima trasparenza e che la decisione finale sia frutto di una scelta condivisa con le Regioni».


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