Dal governo

Legge di Bilancio 2017: in anteprima la bozza di testo. Le misure per la Sanità

di Barbara Gobbi

I farmaci, gli acquisti centralizzati, l’e-health, il personale. E l’asticella del Fondo sanitario nazionale fissata per il 2017 a 113 mld, per il 2018 a 114 mld e per il 2019 al 115 miliardi. La prima bozza della legge di Bilancio 2017, che siamo in grado di anticipare, contiene innanzitutto un pacchetto farmaceutico decisamente corposo. Si parte dalla ridefinizione del tetto della farmaceutica ospedaliera, che passa dal 3,5 al 7,0% (nella bozza di testo che stiamo pubblicando compare una prima ipotesi, poi corretta, di “tetti”, ndr) viene rinominato: d’ora in poi si chiamerà tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti e sarà calcolato al lordo della spesa per i farmaci di classe A in distribuzione diretta e distribuzione per conto. Un forte incentivo per le imprese produttrici di farmaci oncologici. Si ridetermina di conseguenza, per confermare il tetto complessivo al 14,85%, il tetto della nuova “spesa farmaceutica convenzionata” (l’attuale territoriale), che scende dall’11,35% al 7,85%.
La spesa per l’acquisto di innovativi ed oncologici concorre al tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti solo in caso di splafonamento.

Sempre per i farmaci, nella versione del testo attualmente in circolazione, non compaiono gli sconti prezzo/volume. Mentre le proposte avanzate dalle Regioni sull’equivalenza terapeutica appaiono decisamente affossate: «Non è consentita - si legge - la sostituibilità automatica tra biologico di riferimento e un suo biosimilare né tra biosimilari. Nelle procedure pubbliche di acquisto non possono essere posti in gara nel medesimo lotto principi attivi differenti, anche se aventi le stesse indicazioni terapeutiche». I medici continueranno a poter prescrivere, senza motivarlo, un farmaco piuttosto di un altro.

L’attenzione ai medicinali sia innovativi sia oncologici è confermata dalle misure annunciate dal Governo nelle ultime settimane: confermato per i primi, dal 1° gennaio 2017, un Fondo «per il concorso al rimborso alle Regioni per l’acquisto dei medicinali innovativi di 500 milioni di euro annui. L’Aifa stabilirà entro il 31 marzo 2017 i criteri per la classificazione dei farmaci innovativi, che resteranno tali solo provvisoriamente, per 36 mesi. Il Fondo farmafci innovativi - si legge ancora - è finanziato rispettivamente per 325 milioni di euro per l'anno 2017, 223 milioni di euro per l'anno 2018, 164 milioni di euro a decorrere dall'anno 2019». Le risorse arriveranno dal miliardo “accantonato” proprio per questa finalità, e che va a finanziare - va sottolineato - anche il Fondo per gli oncologici innovativi da 500 milioni, il Piano nazionale vaccini (cui vanno 100 mln nel 2017, 127 mln nel 2018 e 186 mln a decorrere dal 2019) e il “Fondo per il concorso al rimborso alle Regioni per gli oneri derivanti dai processi di assunzione e stabilizzazione del personale del Ssn”. Una voce che sarà alimentata da 75 milioni di euro per il 2017 e da 150 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018.

Il “Fondo contratti Pa”, nel complesso, ottiene una dotazione di 1.400 milioni di euro per il 2017 e di 1.850 milioni di euro a decorrere dal 2018.

Capitolo acquisti centralizzati: spetterà a un Accordo Stato-Regioni, entro il 28 febbraio 2017, definire le attività da porre in essere per pervenire a linee di indirizzo per l'efficientamento e la definizione di standard con riferimento ai magazzini e alla logistica distributiva. Ancora: le amministrazioni pubbliche obbligate a ricorrere a Consip o agli altri soggetti aggregatori ai sensi del precedente comma «possono procedere, qualora non siano disponibili i relativi contratti di Consip SpA o dei soggetti aggregatori di cui ai commi 1 e 2 e in caso di motivata urgenza, allo svolgimento di autonome procedure di acquisto dirette alla stipula di contratti aventi durata e misura strettamente necessaria e sottoposti a condizione risolutiva nel caso di attivazione dei detti contratti. In tale caso l’Anac rilascia il codice identificativo di gara».

Sul capitolo e-health si punta all’efficientamento: è previsto che l’Agenzia per l’Italia digitale curi (con una dotazione di 2,5 milioni l’anno a partire dal 2017), in accordo con il ministero della Salute, il Mef e le Regioni, la progettazione dell’infrastruttura nazionale necessaria a garantire l’interoperabilità dei Fse, la cui realizzazione è curata dal Mef attraverso l’utilizzo dell’infrastruttura del Sistema tessera sanitaria. Primi obiettivi sono: l’interoperabilità dei Fascicoli sanitari elettronici e dei dossier farmaceutici regionali; l’identificazione dell’assistito, attraverso l’allineamento della Anagrafe nazionale degli assistiti (Ana), istituita nell’ambito del Sistema tessera sanitaria. Nelle more della realizzazione dell’Ana, l’allineamento sarà assicurato con l’elenco degli assistiti gestito dal Sistema Tessera sanitaria.

Al Titolo VII, “Misure di razionalizzazione della spesa pubblica”, le Misure di efficientamento della spesa per acquisti.

Nella manovra compare poi, come annunciato dalla ministra della Salute nei giorni scorsi, anche la stretta sui piani di rientro per Aziende ospedaliere, Aou, Irccs e altri enti pubblici che erogano prestazioni di ricovero e cura: scatteranno con uno sforamento dimezzato (5%) rispetto alle norme attualmente in vigore e introdotte dalla Stabilità 2015.

Ancora: ferme restando le disposizioni sull’accesso alla quota premiale del Servizio sanitario nazionale, per il 2017 si prevede a livello sperimentale una ulteriore quota premiale, pari allo 0,1% del livello di finanziamento del Fondo sanitario nazionale. E sempre a livello sperimentale per il 2017 ogni Regione può proporre al Comitato permanente per l’erogazione dei Lea un programma annuale di miglioramento e riqualificazione della qualità. La mancata presentazione del programma oppure una verifica negativa della sua attuazione determina, per la Regione, la perdita permanente del diritto di accesso alla quota.


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