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Onaosi, per la Corte dei conti serve più equilibrio tra contributi e spese

Scende l’utile di esercizio, che tuttavia è ancora in positivo di 1,13 milioni ma deve migliorare l’equilibrio tra entrate per contributi e spese. Lo evidenzia la Corte dei conti che ha esaminato, e inviato al Parlamento, il bilancio 2015 di Onaosi (Opera nazionale assistenza orfani medici sanitari italiani) . «I dati di consuntivo - si legge nel dossier della magistratura contabile - evidenziano nel 2015 un utile di esercizio di euro 1.134.302, in diminuzione rispetto a quello dell'esercizio precedente, pari a euro 3.079.384. A fronte di un risultato negativo della gestione caratteristica (euro -15.985.110) che peggiora ulteriormente rispetto al 2014 (euro -13.600.145), l'utile dell'esercizio del 2015 è da ricondurre all'andamento del saldo delle partite straordinarie, che passano da euro 9.307.569 nel 2014 a euro 10.572.402 per effetto principalmente dei realizzi da investimenti in titoli».

La Corte, pur considerando la particolarità della missione istituzionale di Onaosi, ribadisce «l’esigenza di un tendenziale equilibrio tra entrate per contributi e spese per prestazioni, con la riduzione dei costi della gestione, in linea con il generale impegno richiesto a tutti gli enti privatizzati».

Il valore del patrimonio netto nel 2015 aumenta da euro 355.998.752 a euro 357.133.054 nel 2015. Il numero totale dei contribuenti ammonta nel 2015 a 164.136, in aumento del 9,4 per cento rispetto all'esercizio precedente.

I ricavi da contributi diminuiscono da euro 24.462.783 a euro 23.887.899, mentre il costo per prestazioni assistenziali aumenta da euro 17.772.922 a euro 18.018.273.

Riguardo le proiezioni per la sostenibilità nei prossimi 50 anni il Comitato di indirizzo, nella seduta del 15 novembre 2015, ha approvato un nuovo bilancio tecnico attuariale. «Nel merito delle analisi attuariali - conclude la Corte dei conti - emerge che i contributi si incrementano nel cinquantennio, da 24,3 milioni a 141,6 milioni, le uscite per prestazioni da 28,8 milioni a 109,8 milioni, i saldi previdenziali si mostrano negativi nei primi nove anni, sostanzialmente in pareggio nel 2024 e successivamente sempre positivi con un massimo di 51,9 milioni nel 2056. Anche i saldi gestionali (ad eccezione del 2022) sono ipotizzati sempre positivi e la dotazione patrimoniale si incrementa da 376,8 milioni a 2.317,6 milioni (6,2 volte)».


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