Dal governo

Meningite, Lorenzin: «Vaccinare bambini significa sicurezza». Da diagnosi a profilassi, in arrivo le linee guida

di red.san.

Dalla diagnosi alla profilassi, dai vaccini alla cura. Per uniformare le conoscenze e sfatare miti sono in arrivo nuove linee guida sulla meningite. A confrontarsi sul tema, oggi a Roma, sono stati primari, docenti ed esperti in occasione degli “Stati generali sulla meningite”, organizzati dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), l'Istituto Superiore di Sanità e il ministero della Salute.

Lorenzin: situazione sotto controllo
«Un appello per tranquillizzare la popolazione? Dobbiamo pensare che statisticamente nel nostro Paese abbiamo 3 casi di meningite al giorno, nelle loro diverse forme, quindi si parla di circa 1.000 casi l'anno. Noi vogliamo che questa cifra si inabissi e l'unico modo per farlo e' fare la prevenzione e le vaccinazioni seguendo il calendario, oltre che ovviamente vaccinare i bambini che sono i più esposti e che sono poi quelli che garantiscono la copertura vaccinale dell'intero territorio». Risponde così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, presente all'evento Simit.
«La tranquillizzazione maggiore- ha proseguito Lorenzin- ci viene dal fatto che i bambini vengano vaccinati secondo il calendario vaccinale. Quanto ai bambini che non possono essere vaccinati, o perché troppo piccoli o perché non possono sopportare la vaccinazione, la loro principale fonte di sicurezza è che gli altri lo siano». Alla domanda se avesse vaccinato i suoi bambini, la ministra ha risposto: «Sì, ho vaccinato anche i miei bambini».
Per la titolare della Salute, quindi, la situazione meningite «è sotto controllo: oggi sono riuniti qui tutti i grandi esperti di meningite in Italia per fare un confronto scientifico e tecnico sull'andamento della malattia nei suoi vari ceppi. Ricordiamo che la meningite c’è- ha sottolineato- è presente nel nostro territorio nelle sue varie forme, e per questo si lavora soprattutto sulla prevenzione e sul Piano nazionale vaccini, che a breve diventerà operativo, di cui la vaccinazione contro la meningite è uno degli elementi cardine».

Quanto alla situazione in Toscana, secondo Lorenzin si tratta di «un dato epidemiologico di grande interesse scientifico e siamo qui per discutere anche di questo. Ma parola è agli scienziati». Intanto qualcuno si lamenta perché, a causa delle file nelle Asl, si ha difficoltà ad accedere al Piano vaccinale. E non tutti possono acquistarlo privatamente... «Questo è il grande tema dell'organizzazione regionale- ha commentato il ministro- ogni Regione ha il suo sistema organizzativo e il suo modo di erogare non solo i farmaci ma anche le prestazioni sanitarie; per questo noi in Commissione Salute abbiamo offerto un sostegno e un supporto alle Regioni e abbiamo stilato un documento che stiamo condividendo con loro in modo di uniformare l'accesso ai vaccini in tutto il territorio. Con i Lea e il Piano nazionale vaccini dal punto di vista economico abbiamo dato le coperture- ha infine concluso- perché le vaccinazioni siano per tutti gratuite».

Simit: presto linee guida chiare
Obiettivo delle indicazioni, chiarisce Massimo Galli, vicepresidente Simit e ordinario di Malattie Infettive all'Università di Milano, «è sintetizzare quello che si sa su questo tema in un documento agile, rivolto ai medici italiani, per indicare cosa fare, uniformare la voce, sfatare miti e credenze, capire i lati rimasti oscuri e avere uno strumento utilizzabile nel quotidiano condiviso e modificabile». Le raccomandazioni hanno già un testo preliminare che verrà sottoposto all'esame degli esperti e costituirà la base di un position paper da pubblicare su una rivista internazionale. Tra le indicazioni, sottolinea Massimo Andreoni, responsabile dell'Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e past president Simit, «promuovere una tipizzazione del batterio sia nei casi sospetti di meningite, sia in generale nella popolazione. L'isolamento, infatti, non dovrebbe esser limitato a persone malate. Andranno fatte campagne epidemiologiche, attraverso tamponi della gola, per capire quanto il batterio sta circolando nella popolazione e quanto, aumentando le vaccinazione, circoli di meno».

Le linee guida conterranno anche indicazioni per riconoscere i segni di malattia, in particolare nei soggetti a rischio. «Vedere bimbi e giovani con febbre alta improvvisa, cefalea e vomito improvviso non correlato al mangiare, deve destare sospetto. In questi casi- conclude Andreoni - bisogna intervenire subito, perché una diagnosi precoce salva la vita».


© RIPRODUZIONE RISERVATA