Dal governo

Ipotesi taglio fondo non autosufficienza: le associazioni chiedono chiarezza

di Fish Onlus - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap

È confermato il rischio di taglio del Fnps, Fondo nazionale per le politiche sociali (poco più di 300 milioni di euro) e del Fna, Fondo per le non autosufficienze (500 milioni per il 2017) paventato dalla Fish in una nota dei giorni scorsi che ne chiedeva una smentita.
Al contrario è lo stesso ministro Giuliano Poletti a confermare che l'ipotesi sta circolando ed è oggetto di analisi da parte del ministero dell'Economia e delle Finanze.
La conferma è arrivata in occasione dell'incontro del Tavolo sulla non autosufficienza, gruppo di lavoro che coinvolge Regioni, Inps, associazioni, sindacati, ministeri del Lavoro, della Salute e dell'Economia e Finanze, presieduto due giorni fa direttamente dal ministro.
Poletti ha espresso ripetutamente la propria decisa contrarietà a questa prospettiva, rassicurando che la esprimerà in tutte le sedi istituzionali operando per il mantenimento integrale degli stanziamenti stabiliti dall'ultima legge di bilancio. L’istanza è supportata anche dalla volontà di elaborare e attuare un Piano per la non autosufficienza e garantire, a breve, livelli essenziali di prestazioni che consentano omogenea esigibilità di adeguati servizi in tutta Italia. Sulla costruzione di questo impianto sta appunto operando il Tavolo per le non autosufficienze fortemente voluto dal ministero, dalle associazioni e dalle organizzazioni sindacali che, nell'incontro del 14, in modo unanime, hanno espresso forte dissenso rispetto al possibile scenario di compressione.
«La Fish, sollevando immediatamente la questione, ha dimostrato quanto elevata sia la soglia di attenzione anche su questi aspetti vitali per migliaia di persone - commenta il presidente Vincenzo Falabella - Ogni azione praticabile verrà attivata per disinnescare una scelta che sarebbe devastante per il futuro delle politiche sociali. In queste azioni, ora ne siamo certi, potremo contare su un fronte comune con molte altre associazioni ed organizzazioni, ma anche sul senso di responsabilità dei parlamentari».


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