Dal governo

Fondo sanitario nazionale, riparto 2017 «con deprivazione»

di Barbara Gobbi

Via libera delle Regioni, a inizio anno come già nel 2016, al riparto del Fondo sanitario 2017. «Siamo arrivati all’unanimità alla decisione - ha spiegato il presidente Stefano Bonaccini - che assumiamo a inizio anno e non alla fine, come avveniva prima, così le Regioni hanno possibilità di programmare le priorità. È molto importante che questa ripartizione abbia consentito di avviare un primo passo verso la revisione dei criteri, considerando prima di tutto la popolazione anziana, ma dando un primo segnale concreto all’indice di deprivazione per quelle Regioni in cui l’età media della popolazione risulta nettamente inferiore alla media nazionale».

Considerazione della forbice d’età nella popolazione delle diverse Regioni e fattori socio-economici sono le due principali novità del riparto 2017. Cui si aggiunge la decisione di un contributo aggiuntivo di 10 milioni per le amministrazioni colpite dal terremoto. «Sono particolarmente lieto che non sia mancato un forte segnale di solidarietà interregionale, nell’ambito di una discussione robusta ma costruttiva», ha tenuto a precisare Bonaccini. Chiarendo che «la proposta di riparto verrà inviata alla ministra della Salute Lorenzin per l’approvazione il prima possibile, la definizione delle cifre già c’è».

L’unanimità sul riparto dei fondi è arrivata malgrado il dissenso annunciato alla vigilia dal Veneto e malgrado la riserva espressa da Campania e Calabria. La proposta di riparto, avendo considerato risorse aggiuntive per 450 milioni, parte da un fabbisogno standard complessivo di 108.650 milioni. Nel 2016 la cifra era 108.476 milioni. «Le risorse per il Fondo sanitario nazionale - ha sottolineato il coordinatore degli assessori alle Finanze Massimo Garavaglia - saranno più o meno quelle dello scorso anno, dal momento che ci sarà un taglio di 422 milioni per il mancato accordo con le Regioni autonome». In ogni caso, ha proseguito, «il sistema dei costi standard sta iniziando ad andare a regime, ma delle difficoltà si riscontrano per le ridotte risorse, che quindi rimangono uguali, con costi aggiuntivi».

La quota finale da ripartire nel 2017 arriva a 109.220 milioni, includendo la quota premiale pari a 282,5 milioni e 288 mln da altri riparti. Agli obiettivi prioritari vanno 931 milioni di euro.

Nel fabbisogno aggiuntivo sono stati considerati i 400 milioni stimati per far fronte ai rinnovi contrattuali, che la legge di Bilancio 2017 vincola a valere sul fabbisogno sanitario standard. Saranno poi le Regioni a vincolare, tramite un fondo ad hoc nei propri bilanci, le somme necessarie alla copertura degli oneri da contratti.

In questa fase non entrano nel fabbisogno standard il miliardo finalizzato dalla legge di Bilancio 2017 sui farmaci innovativi, i 100 milioni per i vaccini, i 75 mln per assunzioni e stabilizzazioni e nemmeno i 113 mln della quota premiale aggiuntiva.

Le quote premial i. Per il riparto dei 282,5 mln di quota premiale, sono considerati i due correttivi alla ponderazione della popolazione relativi a Liguria (la più anziana) e Campania (la più “giovane”, per un valore rispettivamente di 83 e 109 mln di euro, pari nel complesso a 192 milioni. «Una sorta di compensazione a valere sulle risorse riguardanti la quota premiale», è la spiegazione.

Il post terremoto. Sempre nelle risorse della quota premiale è stato concordato che una parte pari a 10 milioni sia destinata alle Regioni colpite dal terremoto e una parte pari a 6 milioni alle Regioni che hanno rispettato il tetto della spesa farmaceutica convenzionata sulla base dei dati 2016.

Barbara Gobbi

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