Europa e mondo

Malattie tropicali dimenticate: curate 1 miliardo di persone

di red.san.

Lebbra, tracoma, rabbia, malattia del sonno, elefantiasi: sono solo alcune delle malattie tropicali trascurate, un insieme di diverse infezioni a cui l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato guerra, riuscendo a conseguire «progressi senza precedenti». Al punto che, solo nel 2015, ben un miliardo di persone hanno ricevuto un trattamento. Lo dice il quarto Rapporto Oms sulle malattia tropicali neglette,presentato oggi a Ginevra dove si farà il punto sugli obiettivi da raggiungere entro il 2020.
Una volta ampiamente diffuse, queste malattie, che possono rendere cieche, sfigurare o debilitare centinaia di milioni di persone nel mondo, sono ora limitate a regioni tropicali e subtropicali con acqua non sicura, igiene inadeguata e disagio abitativo. Tra i risultati illustrati dal nuovo rapporto Oms si contano 556 milioni di persone che hanno ricevuto un trattamento preventivo per la filariosi linfatica (elefantiasi); più di 114 milioni hanno ricevuto farmaci per la cecità oncocercosi; i nuovi casi di tripanosomiasi africana (malattia del sonno) sono stati ridotti da 37.000 nel 1999 a meno di 3000 nel 2015; il tracoma - causa infettiva maggiore a livello mondiale di cecità - è stata eliminato come problema di salute pubblica in Messico, Marocco e Oman; nel 2015 la leishmaniosi viscerale è stata eliminata tra l'80% e il 100% delle sub regioni in India, Bangladesh e Nepal mentre i casi di rabbia negli esseri umani sono a un passo dalla eliminazione globale.

«Negli ultimi 10 anni, milioni di persone sono state salvate da disabilità e povertà, grazie ad uno delle più efficaci partnership globali in materia di salute pubblica moderna», ha detto direttore generale Oms, Margaret Chan. Risale al 2007 infatti il primo passo per l'eradicazione di queste malattie, ma una forte spinta è stata data in particolare nel 2012, quando un gruppo di partner globali ha approvato una tabella di marcia con precisi obiettivi e tappe, impegnando risorse aggiuntive a questo scopo.


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