Dal governo

Farmaci, ticket e visite mediche: caccia agli scontrini per il 730

di Cristiano Dell’Oste e Giovanni Parente

Nei primi dieci giorni della campagna 2017, il sito delle Entrate ha registrato più di 800mila accessi alla sezione «Spese sanitarie» della dichiarazione dei redditi precompilata. Se si pensa che gli accessi totali tra il 18 e il 28 aprile sono stati 1,2 milioni, si capisce quanto sia importante il tema delle spese mediche. D’altra parte, il rigo E1 del modello 730 - quello che ospita per l'appunto gli oneri sanitari detraibili - è uno dei più importanti in termini di utilizzo e valori complessivi, e l'anno scorso è stato compilato in sei dichiarazioni su dieci. Vediamo allora come è meglio procedere quest'anno, anche in vista della possibilità di modificare, integrare e inviare il 730 precompilato a partire da oggi, martedì 2 maggio (Link al “minisito” delle Entrate )

Le spese precaricate
Chi ha deciso di presentare la dichiarazione dei redditi con il fai-da-te direttamente sul sito delle Entrate (ma anche chi vuole fare una verifica preliminare prima di decidere se affidarsi a un intermediario abilitato) deve innanzitutto consultare il dettaglio delle spese sanitarie partendo dalla sezione «Visualizza i dati» del sito dedicato alla precompilata. Da qui potrà controllare quali spese detraibili il fisco ha già utilizzato per predisporre la dichiarazione. Ne sono state inserite, in tutto, per 29 miliardi di euro. Ci sono innanzitutto gli scontrini farmaceutici, compresi quelli per i farmaci da banco, che l'anno scorso mancavano, e quelli per acquisti di medicinali detraibili effettuati nelle parafarmacie. Poi ci sono le somme pagate per ticket sanitari, visite mediche specialistiche e acquisto di dispositivi medici (anche gli occhiali e le lenti a contatto appaiono sotto questa dicitura).

L’incrocio dei dati
Una volta visionate le singole voci, bisogna verificare se il totale delle spese riportate nel sito corrisponde a quello che appare nel modello dichiarativo precompilato in formato .pdf: l'importo di solito combacia, ma sono segnalati anche alcune discrepanze (attenzione: se ci sono figli a carico, bisogna verificare se sono state caricate anche pro quota le spese a loro riferibili). Dopodiché, bisogna riscontrare queste cifre con gli scontrini, le ricevute e gli altri giustificativi in possesso del contribuente. A seconda dei casi, si potranno avere situazioni diverse:
• i dati utilizzati dal fisco sono indicati correttamente in dichiarazione e il contribuente ha tutti i giustificativi: in questo caso non ci sono problemi e non occorre modificare nulla nel sito dell'Agenzia (le modifiche, in ogni caso, saranno possibile dal 2 maggio per chi sceglie il 730 e dall'11 maggio per chi usa il modello Redditi PF);
• il contribuente ha sostenuto spese detraibili “in più” rispetto a quelle comunicate al fisco (ad esempio, ha acquistato nel 2016 un materasso ortopedico): in questo caso, la dichiarazione va integrata aggiungendo l'importo detraibile;
• il fisco ha indicato in dichiarazione spese delle quali il contribuente non possiede più i giustificativi (ad esempio, uno scontrino andato perso): in questo caso, se il contribuente che sceglie il fai-da-te integra o modifica la dichiarazione in altre parti, deve correggere al ribasso l'importo precompilato dal fisco; altrimenti, se accetta tutta la dichiarazione senza modifiche, può lasciare così com'è l'importo degli oneri sanitari detraibili, perché non sarà soggetto a controlli formali. Vista la mole di dati trasmessa alle Entrate dagli operatori sanitarie, quello delle spese per le quali manca il giustificativo sarà un caso piuttosto frequente quest'anno;
• in generale, ogni volta che c'è una discrepanza tra l'importo delle spese che appare nella sezione «Visualizza i dati» e quello precaricato dalle Entrate nel modello in .pdf, il contribuente dovrà correggere il modello.
Caf e professionisti. Chi si rivolge a intermediari abilitati per la presentazione del modello 730, così come al sostituto d'imposta, potrà anche fare a meno di visionare le spese sanitarie caricate nel sito delle Entrate, ma non potrà sottrarsi alla «caccia allo scontrino». Al di là degli importi precaricati, infatti, Caf e professionisti - per poter apporre il visto di conformità alla dichiarazione - devono conteggiare solo le spese documentate dal contribuente.


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