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Vaccini, il Consiglio superiore di sanità: «È emergenza, sì all’obbligo»

Il Consiglio superiore di sanità (Css) interviene con tutto il suo peso specifico nel dibattito sull’obbligo vaccinale a scuola: «Oggi siamo in una situazione di emergenza - afferma la presidente Roberta Siliquini - peraltro purtroppo prevista da tempo. Le coperture vaccinali sono ben al di sotto del 90% (quando il livello per garantire l’immunità collettiva è del 95%). Malgrado tutte le attività di sensibilizzazione e di offerta attiva svolte in questi anni con estrema abnegazione e professionalità dai servizi di prevenzione e dai pediatri, malgrado anche gli interventi sanzionatori degli anni scorsi che non hanno sortito alcun effetto». Le sanzioni, sottolinea Siliquini, «non proteggono la salute ed è specifico dovere di un Paese civile proteggere la vita di chi non si può vaccinare. Un bambino morto per una malattia infettiva non ha purtroppo più alcun diritto, tantomeno quello allo studio. Era suo diritto essere protetto».
Per la presidente del Css, è per questo «fondamentale riaffermare che l'eliminazione e la riduzione del carico delle malattie infettive prevenibili da vaccino rappresenta una priorità per il nostro Paese, da ottenere attraverso strategie efficaci e omogenee da realizzare sul territorio nazionale».
Silquini cita la mozione approvata di recente dal Comitato nazionale di Bioetica: «È necessario porre in essere, in caso di situazioni di allarme, azioni ripetute e adottare provvedimenti di urgenza - ed eventuali interventi legislativi- necessari a ripristinare o raggiungere un livello accettabile di sicurezza sanitaria ottenibile mediante il mantenimento di elevate coperture vaccinali».


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