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Sangue, alla Conferenza Stato-Regioni il decreto sull’autosufficienza 2017

Arriva all’esame della Conferenza Stato-Regioni lo schema di decreto del ministero della Salute sul “Programma annuale per l’autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti per l’anno 2017”.

Negli ultimi cinque anni, il sistema trasfusionale italiano ha complessivamente garantito l'autosufficienza nazionale per tutti gli emocomponenti labili a uso clinico: globuli rossi (Gr), piastrine e plasma. La Regione Lazio e la Sardegna sono tuttavia ancora caratterizzate da una rilevante carenza strutturata di globuli rossi e sono state supportate dalle
Regioni a media o elevata capacità di produzione aggiuntiva rispetto al proprio fabbisogno interno. L’equilibrio dell’autosufficienza nazionale di sangue è stato costantemente mantenuto, seppure con punte di transitoria difficoltà nel periodo estivo, mediante scambi fra Regioni a produzione eccedentaria programmata e Regioni carenti, nonché, per gli scambi non programmati ed in emergenza, grazie alla rete di relazioni tra le strutture regionali di coordinamento per le attività trasfusionali (Src), al coordinamento esercitato dal Centro nazionale sangue (Cns) ed agli strumenti di comunicazione dallo stesso resi disponibili.

La produzione programmata di globuli rossi per il 2017 prevede un aumento dell’1,8% rispetto alla produzione del 2016 mentre per i consumi si prevede un modesto decremento (-0,11%, 2.894 unità).

Si prevede il fabbisogno di sangue in compensazione pianificata a carico delle Regioni Sardegna, Lazio, Sicilia e Abruzzo per un ammontare di 52mila unità a frante di una potenzialità complessiva di produzione aggiuntiva, nelle regioni autosufficienti, si circa 53mila unità.

Per quanto riguarda il plasma destinato al frazionamento industriale per l’anno 2017, si prevede un aumento significativo delle quantità raccolte, prevalentemente tramite procedure di aferesi.


«La programmazione annuale per l'autosufficienza nazionale e regionale del sangue e dei suoi prodotti - spiega il decreto - come mostrano i risultati del quinquennio 2012-2016 e le previsioni per il 2017, è complessivamente in grado di garantire il sistematico equilibrio quanti-qualitativo, sostanzialmente adeguato, fra produzione e fabbisogni di emocomponenti labili a uso trasfusionale. Tutto ciò grazie all'impegno quotidiano e costante di tutti gli attori del Sistema e a un efficace sistema di relazioni operative all'interno dello stesso, che pone una forte attenzione non solo agli aspetti produttivi ma anche all'appropriatezza dei consumi e della gestione delle scorte, nonché alla qualità e sicurezza dei prodotti e delle prestazioni erogati e, non ultimo, alla tutela della salute dei donatori e dei pazienti».

In ogni caso è indispensabile che tutti gli attori del sistema «mantengano un livello elevato di attenzione non solo agli aspetti produttivi ma anche alla tutela della salute dei donatori e dei pazienti, all’appropriatezza dei consumi di emocomponenti labili e alla gestione delle scorte, anche destinate alle maxi-emergenze, nonché alla qualità e sicurezza dei prodotti e delle prestazioni erogate».


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