Dal governo

Vaccini, «scotta» il numero verde 1500 della Salute

«Il servizio 1500 attivato dal ministero della Salute per rispondere alle domande sull’obbligo vaccinale ha operato dalle 10 alle 16. Gli operatori, dirigenti medici del Ministero della salute e personale tecnico formato hanno risposto a circa 1000 telefonate. Si sono rivolti al numero di pubblica utilità, per chiedere informazioni sul decreto legge 7 giugno 2017 n.73, prevalentemente genitori, operatori sanitari, dirigenti scolastici e medici. Le richieste di chiarimenti hanno riguardato: calendario vaccinale, obblighi per l'iscrizione scolastica, controindicazioni alla vaccinazione, rischi relativi alla co-somministrazione di vaccini, sanzioni».

Questa la sintesi della prima giornata di attività del numero verde messo a disposizione dei cittadini. «La prima chiamata è arrivata già tre secondi dopo l'attivazione del numero- ha spiegato già nelle prime ore di oggi Ranieri Guerra, direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute - hanno una durata media di 15-20 minuti segno che la gente chiama per avere un'informazione molto dettagliata. Abbiamo dieci postazioni che non si sono fermate un attimo, siamo già a circa 300 chiamate. Di queste ne abbiamo individuate 4 o 5 non propriamente di richiesta di informazioni ma chiaramente provocatorie. Non è un problema perché rispondiamo a tutti. Il servizio sembra funzionare molto bene, registriamo tutto quindi siamo anche in grado di alimentare una rubrica di domande è risposte che metteremo in linea quanto prima. Credo che non ci siano grandi criticità, il personale è formato e in grado di rispondere ottimamente».
All'inaugurazione del numero di pubblica utilità ha preso parte anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «Tutti vogliono sapere, questo è il motivo per cui abbiamo attivato il numero- ha commentato Lorenzin - e per cui dobbiamo ingaggiare i pediatri e i medici di medicina generale, perché per quanti numeri verdi possiamo fare, ogni famiglia ha il pediatra di riferimento. Per questo per noi è una collaborazione fondamentale. Hanno chiamato anche tanti genitori che hanno i figli immunodepressi che non possono essere vaccinati e vogliono sapere se saranno al sicuro nella classe. Terremo attivo il numero fino a quando sarà necessario, fino a quando vediamo che c'è una richiesta di informazioni così forte».


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