Dal governo

Vaccini, le Regioni chiedono anagrafe unica, più farmacovigilanza e operatori «coperti»

di Red.San.

Dalle Regioni - fatto salvo il no della Regione Veneto che ha annunciato ricorso alla Corte costituzionale e della Valle d’Aosta - è arrivato il via libera al decreto legge 73, in via di conversione, che istituisce l’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola, da zero a 12 anni d’età. I governatori però ci tengono a mettere più di un puntino sulle “i” e presentano una serie di proposte emendative al ddl di conversione (AS 2856).

Queste le proposte per consentire implementazione ed efficacia.
A. realizzare in tempi brevi l'Anagrafe vaccinale informatizzata nazionale, quale strumento fondamentale per il governo e monitoraggio dei programmi vaccinali;
B. prevedere un maggiore e più attento utilizzo del sistema di Farmacovigilanza rispetto alle attività vaccinali;
C. uniformare entità e modalità di applicazione delle sanzioni, valutandone la riduzione;
D. prevedere l’obbligo di vaccinazione anche per gli operatori sanitari coinvolti nei processi assistenziali ai minori (vedi infra emendamento articolo 1);
E. prevedere strumenti contrattuali e giuridici che consentano di agire in modo efficace e concreto nei confronti dei sanitari che, opponendosi alle vaccinazioni, ostacolino le campagne vaccinali previste dalla normativa;
F. prevedere una nota congiunta Ministero dell'Istruzione e Ministero della Salute, concordata nei contenuti con le Regioni, che riporti specifici indirizzi volti a facilitare l'attuazione delle norme e a semplificare le procedure per gli aventi diritto e per le istituzioni coinvolte;
G. Verificare con il Garante della Privacy la percorribilità della trasmissione dei dati e delle informazioni previste dalle procedure attuative.


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