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Gravidanza e parto a rischio, che fare? Ecco le linee guida Agenas con tutte le risposte

di red.san.


Gravidanza o parto a rischio: cosa fare, a chi comunicare e quando farlo lo dicono le Linee di indirizzo clinico-organizzative per la prevenzione delle complicanze legate alla gravidanza, presentate oggi ed elaborate dal Tavolo tecnico sulle complicanze istituito presso Agenas e composto da rappresentanti del ministero della Salute, del Cnpn (Comitato nazionale percorso nascita), dell'Istituto Superiore di Sanità e delle società scientifiche di settore.
Il documento analizza cinque patologie tra le più frequenti e importanti durante la gravidanza è ha l’obiettivo di ridurre la probabilità di errori decisionali di tipo prevalentemente organizzativo, realizzando uno strumento di supporto decisionale a disposizione dei professionisti per migliorare i contesti organizzativi e clinico-assistenziali del percorso nascita.
«Azzerare il verificarsi di eventi avversi, laddove prevenibili e prevedibili, individuando tempestivamente situazioni di alert di condizioni a maggior rischio di complicanze per la mamma e il bambino, garantendo così il trasferimento nel setting assistenziale più appropriato nell'ambito del percorso gravidanza e parto: sono le direttrici delle linee di indirizzo, elaborate da Agenas su mandato del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in seguito ai gravi eventi, avvenuti tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016» ha spiegato Francesco Bevere, direttore generale dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. - «Uno strumento facilmente consultabile dai professionisti sanitari, fortemente voluto dal mondo clinico, il cui apporto è stato determinante nell'individuare e rafforzare eventuali aspetti della sicurezza dell'organizzazione e delle cure ritenuti più vulnerabili e per tracciare percorsi condivisibili, omogenei e replicabili in tutte le aziende sanitarie». - prosegue Bevere - «Un lavoro che rientra pienamente nella mission dell'Agenzia che sempre più svolge un ruolo centrale nell'ambito del rischio clinico, della sicurezza delle cure e della promozione delle buone pratiche, recentemente rafforzato dalla legge 24 che istituisce presso l'Agenas, l'Osservatorio nazionale buone pratiche sulla sicurezza in sanità. E questo documento rappresenta senz'altro una buona pratica a disposizione di tutti».


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