Dal governo

Professioni sanitarie, cambia la mappa per 240 matricole

di Red. San.

Con decreto del 10 agosto scorso , il Miur ha aggiornato la ripartizione dei posti disponibili per l’immatricolazione ai corsi di laurea delle professioni sanitarie modificando il precedente decreto del 28 giugno. Lo spostamento riguarda solo 240 posti, pari all' 1% del totale. Bocce quasi ferme invece per Medicina, con una trasferimento di una decina di posti da Trieste a Udine, e per Odontoiatria eVeterinaria.

Il Decreto ha avuto un iter travagliato con l’esplicita contestazione del governatore veneto Luca Zaia, che aveva parlato di uno sbilanciamento dei posti a favore del Lazio, e con il mancato consenso da parte della Conferenza delle Regioni al Miur, comunicato sia il 20 luglio che il 7 agosto rispetto alle modifiche proposte dal Miur. Analogo dissenso era stato espresso anche dall'Osservatorio Professioni sanitarie del Miur.

Dalle rielaborazioni Le riassegnazioni hanno riguardato 240 posti, spostati da Lazio (-122), Abruzzo (-40), Calabria (-46), Toscana (-18) e Sicilia (-11) verso Lombardia (133), Veneto (31), Campania (32), Piemonte (17), Umbria (12) e Liguria (10). Spostamenti che hanno riguardato solo sei professioni: Infermiere, Dietista, Fisioterapista, Tecnici Laboratorio, Radiologia e della Prevenzione. Invariati invece i dati per le altre 12 professioni fra cui Logopedista, Ortottista, Igienista Dentale, Tecnico di Neurofisiopatologia e altri, su cui restano squilibri fra alcune università.

Tutti aggiornamenti che restano però sullo sfondo. Il periodo estivo non ha infatti consentito a tutte le Università di aggiornare immediatamente i bandi di ammissione pubblicati a fine luglio e con scadenza prevalente nell'ultima settimana di agosto. La gran parte delle 41 Università non ha pubblicato integrazioni ai bandi, rendendo così ulteriormente complicata e incerta la scelta degli studenti per l'esame di ammissione che si terrà il 13 settembre. Si fa presente invece che l'università di Roma Tor Vergata ha rettificato e integrato immediatamente il bando già pubblicato con il numero dei posti previsti dal d.m. del 10 agosto pubblicando lo stesso giorno i numeri definitivi dei posti previsti dal relativo decreto del Miur.

Dalle analisi ed elaborazioni fatte da Angelo Mastrillo per la Conferenza dei Corsi di Laurea per le Professioni sanitarie emerge che lo scorso anno i posti a bando furono 25.205, mentre con gli attuali 24.069 stabiliti dal Ministero della Salute e dalle Regioni si registra una riduzione 1.136 posti, pari al -4,5%.

Riduzioni e aumenti a macchia di leopardo, che hanno generato molte richieste di rivalutazione da parte delle Regioni. In particolare, si segnalano le situazioni della Liguria (–16%), del Piemonte (-9%), della Toscana e della Campania (-8%), della Lombardia e della Puglia (-7)%, nonchè del Veneto e dell'Umbria (-6%).

Al contrario, la nuova ripartizione del MIUR - basata solo sul potenziale formativo dichiarato dalle Università - appare invece a vantaggio delle Università di Lazio e Abruzzo.
Questo ha inoltre e paradossalmente generato un esubero di posti assegnati anche rispetto alla forte riduzione del fabbisogno formativo presentato dalle rispettive Regioni.
Lazio, rispetto a 2.325 calcolati sulla stima demografica, la Regione ne ha chiesto 2.633 e il MIUR ne ha assegnati 4.835 (+84%),quasi come i 4.985 dello scorso anno (-2,8%).
Abruzzo, rispetto ai 530 della stima, chiesti 288 e assegnati 839 (+191%), più degli 807 dello scorso anno (+4%).
Al contrario, con riduzioni, parecchie altre Regioni fra cui Lombardia, nonostante l'aumento di 130, che porta il totale a 3.466, ne mancano ancora 266, pari al -7,1%, rispetto ai 3.772 dello scorso anno.


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