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Uova al Fipronil, lotti ritirati nelle Marche, Ministero: «I cittadini li riportino al punto vendita». Le decisioni del Comitato Ue

di Red. San.

Segnalati nelle Marche alcuni lotti di uova contaminate dal Fipronil, che il ministero della Salute invita a riportare al punto vendita e a non consumare. Intanto dal Comitato Paff dell’Unione europea arrivano le istruzioni per l’uso per uova più sicure e un approccio omogeneo tra gli Stati membri alle prese con l’allarme contaminazione.

Sui controlli nelle Marche il ministero riferisce che i Servizi Veterinari dell'Area Vasta 2 – Asur Marche hanno comunicato di aver imposto l'attivazione delle procedure di richiamo di uova di varie categorie provenienti dall'allevamento Società Agricola Fattorie Valle del Misa di Ostra Vetere (AN), identificati con i lotti 31-32-33-e 34 2017, codice allevamento (indicato sulle uova) 3IT036AN089, in quanto in un campione si è riscontrato un valore di fipronil pari a 0.98 mg/kg, superiore pertanto al limite di tossicità acuta di 0,72 mg/kg.

Se uova provenienti da tali lotti sono in possesso dei cittadini, il ministero invita a non consumarli e riportarli al punto vendita.

Si segnala in proposito l'opinione dell'Istituto tedesco di valutazione BfR No. 016/2017, del 30 Luglio 2017, che prende in considerazione un potenziale consumo di uova contaminate da 1,2 mg fipronil/kg (contaminazione quindi maggiore di quanto rilevato nei lotti di cui si sta effettuando il richiamo).

Il BfR identifica nella sua valutazione una categoria di consumatori a potenziale rischio per superamento della dose acuta di riferimento solo negli infanti di peso corporeo medio 8.7 kg, con un consumo di circa 2 uova/die, quadro che - come sottolinea l'Istituto superiore di sanità in un proprio parere del 18/8 scorso - “mal rappresenta, per larghissimo eccesso, i reali consumi della popolazione italiana soprattutto in riferimento ai bambini.”

Le istruzioni di Bruxelles
La riunione di oggi a Bruxelles del Comitato Paff (Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed) nella Sezione che si occupa della sicurezza tossicologica nella catena alimentare era stata convocata per discutere di aspetti tecnici correlati alla crisi che ha coinvolto gran parte dell'Unione Europea, a causa della contaminazione da fipronil in allevamenti destinati alla produzione di uova.

«In particolare sono stati precisati i termini per la notifica delle allerte nel sistema europeo - spiega il ministero - e il conseguente avvio delle procedure di ritiro e richiamo, le modalità di gestione degli animali e delle uova negli allevamenti interessati dalla contaminazione, sono stati stabiliti i fattori di concentrazione da applicare per la valutazione di conformità degli ovoprodotti. Inoltre la Commissione europea ha chiesto agli Stati Membri di raccogliere dati nell'ambito di un piano di monitoraggio ad hoc per il settore delle ovaiole in allevamento, sulle uova e sulle carni di ovaiole al mattatoio, per la ricerca anche di altri potenziali antiparassitari contaminanti. Infine è stato richiamato l'obbligo degli operatori del settore alimentare di adottare, alla luce delle comunicazioni sin qui diffuse, misure idonee ad assicurare l'immissione sul mercato di prodotti sani e sicuri».

«Il Ministero della salute italiano ha attivamente partecipato alla discussione - conclude la nota della Salute - descrivendo le iniziative già assunte, esprimendo la propria posizione favorevole alla più ampia armonizzazione dell'approccio alla crisi e assicurando la piena disponibilità a proseguire nell'attività, in collaborazione con le altre strutture del sistema di sicurezza alimentare nazionale e comunitario, anche sulla base di quanto deciso oggi».



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