Dal governo

Contratto comparto, riaprono dopo 9 anni le trattative Aran-sindacati

di Lucilla Vazza

Ricomincia oggi all’Aran, dopo quasi nove anni di blocco, la stagione contrattuale per il personale del Servizio sanitario nazionale. Un rinnovo su cui si focalizzano molte aspettative. Oltre alla parte economica, che resta uno dei punti forti della trattativa, la maggiore novità è l’istituzione dell'infermiere specialista, una nuova figura ben delineata nell’atto di indirizzo che abbiamo pubblicato nelle scorse settimane (v. l’articolo) . Il “super” infermiere avrà competenze avanzate ed è stato voluto fortemente dalla categoria e sulla cui definizione ha puntato con forza l’Ipasvi.

Questa mattina il presidente Aran, Sergio Gasparrini, ha fatto da cicerone ai sindacati convocati (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind, Fsi, Nursing Up e le confederazioni Cgil, Cisl, Uil, Confsal, Cgs, Usae e Cse), spiegando nel dettaglio l’impianto normativo e organizzativo dell'atto di indirizzo, approvato dal Governo prima della pausa estiva. Un atto d’indirizzo che entra nel dettaglio e che contiene punti di novità già ampiamente noti ai lavoratori. Si tratterà di capire in cosa si tradurrà nel concreto la figura del “professionista specialista” e di quello “esperto” e in cosa consisterà la ridefinizione e riclassificazione degli incarichi professionali e gestionali. Le professioni sanitarie sono all’alba di una nuova fase storica, che si completerà con l’approvazione del ddl Lorenzin atteso proprio in queste settimane.

Tavoli al lavoro
Già tra un paio di settimane sulla parte normativa del contratto si procederà (presumibilmente in scioltezza) con il primo tavolo dedicato all'organizzazione del lavoro (ordinamento, classificazione del personale e nuove aree proposte). Ci vorranno tempi più lunghi per l’avvio degli altri due tavoli: quello sui fondi e quello sull’orario di lavoro che non potrà prescindere dalla discussione su fabbisogni e organici.

Per la parte economica, il timing lo farà la legge di bilancio. I tempi li detterà la politica. L’ipotesi di aumento medio in busta paga per la categoria è di 76 euro lordi mensili.

Ipasvi: la parola chiave è concertazione
«Parte, condiviso da tutti, l'impegno per dare un nuovo impulso alla valorizzazione delle professioni sanitarie seguendo le linee indicate nel Patto per la salute e nel recepimento di tutte le ultime direttive europee in materia. Ora i sindacati facciano di tutto per chiudere in fretta la partita: i nostri professionisti sono ormai in attesa da troppi anni» ha commentato la presidente della Federazione nazionale Ipasvi, Barbara Mangiacaval li.

«Spetterà poi all'Osservatorio nazionale per le professioni sanitarie prevedere i vari percorsi formativi, compreso, per la laurea magistrale il nuovo indirizzo clinico, implicito nella nuova figura di professionista specialista. L'avvio delle trattative tuttavia conferma l’efficacia della politica portata avanti dall'Ipasvi. Concertazione diventa ora la parola chiave. E collaborazione reale tra tutti i professionisti della salute per continuare a lavorare fianco a fianco in un nuovo modello di sanità sicura, efficace, appropriata e sostenibile».

Nursind: aumento in busta paga irrisorio
«Ci aspettiamo un rinnovo contrattuale che non sia solo di facciata. È arrivato il momento di riconoscere al personale infermieristico il suo reale carico di lavoro e responsabilità, anche in termini economici» ha dichiarato in una nota Andrea Bottega, segretario nazionale del NurSind-Cgs (Confederazione generale sindacale). «La stessa istituzione dell'infermiere specialista ed esperto non può e non deve, infatti, risolversi esclusivamente in maggiori oneri per il lavoratore». E riguardo all’aumento di 76 euro mensili, chiarisce: «Basta pensare alla riorganizzazione delle strutture ospedaliere per intensità di cura o, per fare un altro esempio, all'equiparazione tra tempi determinati e indeterminati per rendersi conto di come tale cifra sia insufficiente. Se non del tutto irrisoria rispetto a quanto previsto nello stesso atto di indirizzo dell'Aran».

FpCgil, Cisl e Uil : ripartire dai lavoratori
Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl va sottolineato «con forza il tema di come reperire le risorse aggiuntive necessarie alla piena valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Comparto che in questi anni sono stati chiamati, per garantire le prestazioni sanitarie ai cittadini, a compiti sempre più complessi, in condizioni di crescente disagio organizzativo, conseguenti ai tagli e alla riduzione del personale».
Quanto alla proposta di istituzione di nuove aree, aggiungono, «in particolare quella socio sanitaria, abbiamo chiesto un confronto di merito che a tutt'oggi non c'è mai stato, che chiarisca quali professioni e figure si ipotizza di inserire. Resta aperto il tema del personale della ricerca sanitaria anche con riferimento a tema più generale del precariato».


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