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Spesa farmaceutica: nei primi 5 mesi dell’anno scostamento a quota 741 milioni

di Emiliano Calabrese

Nei primi cinque mesi dell'anno la spesa farmaceutica ha fatto registrare uno scostamento assoluto di oltre 740 milioni di euro rispetto ai nuovi tetti di spesa, quelli stabiliti dall'ultima legge di bilancio (dell'art. 1, commi 400 e 401 della Legge 232/16.). Il dato è presente nell'ultima scheda di monitoraggio messa a disposizione dall'Agenzia italiana per il farmaco per il periodo gennaio-maggio 2017 (leggi qui ).
Questo significa - effettuando una proiezione lineare - che alla fine del 2017 lo sforamento potrebbe essere addirittura superiore a quello fatto registrare nel 2016 che era di oltre 1,5 miliardi di euro. Non tutte le regioni però eccedono il tetto pari al 14,85 del fabbisogno sanitario nazionale (Fsn). In proposito meritano una segnalazione le due province autonome di Trento e Bolzano, la regione Valle D'Aosta, nonché il Veneto (14,64%) e Piemonte (14,74%) entrambi enti con popolazione superiore ai 4 milioni di abitanti e dunque statisticamente più rilevanti.
Entrando nel dettaglio della spesa è quella per gli acquisti diretti a creare i veri problemi al sistema in quanto nessuna regione riesce a rientrare nel tetto del 6,89%, unica eccezione la P.A. di Trento. I maggiori sforamenti li fanno registrare la Campania (114 mln), la Puglia (103 mln) e la Toscana (92 mln) per un totale, a livello nazionale, di 767 milioni di euro. Questo significa che la spesa farmaceutica convenzionata, seppur di poco, mitiga il deficit complessivo. In questo caso, infatti, il tetto del 7,96% non solo viene rispettato a livello nazionale (7,90%), ma addirittura ci sono regioni che registrano efficienze per diversi milioni di euro. E' questo il caso di Emilia-Romagna (63 mln), Veneto (48 mln), Toscana (31 mln) e Piemonte (27 mln).
Un'ultima annotazione la meritano i due fondi per i farmaci innovativi oncologici e non oncologici (dell'art. 1, commi 402, 403 e 404 della Legge.232/16.). Nel primo caso i dati riportano come i sei farmaci oncologici con il riconoscimento di innovatività, stabilito da parte dell'Aifa, hanno fatto registrare una spesa di circa 147 milioni, dunque al di sotto di quanto a disposizione nel fondo. Al contrario i 10 farmaci innovativi non oncologici (inclusi il Sovaldi e l'Harvoni che dal primo giugno non sono più rimborsati dal SSN) in questi primi mesi dell'anno hanno già raggiunto e superato il valore complessivo del tetto per una spesa complessiva di 586 milioni di euro.


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