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Nuova governance farmaceutica, Melazzini (Aifa): «I tempi sono maturi, ma il pay-back resterà»

di Rosanna Magnano

Il nodo del pay-back pregresso sul 2013-15 è a un passo dalla soluzione ed entro un paio di mesi, o forse prima, si potrebbe arrivare a chiudere la transazione con le aziende farmaceutiche. In tempo utile per definire una nuova governance per il settore, quanto mai «necessaria per garantire la sostenibilità delle spesa», ma che non potrà bypassare il meccanismo del pay-back, «indispensabile come strumento di verifica della spesa e incentivo all'uso appropriato dei farmaci. Anche se il sistema in generale sarà rimodulato su altri aspetti». A parlare è il direttore generale dell’Aifa, Mario Melazzini.

Professore, come e quando si risolverà la vicenda pay-back?
Conoscendo i tempi romani dico in un paio di mesi..

Quindi si riducono i margini per intervenire sulla legge di bilancio con la nuova governanance?
Sicuramente tutto si chiuderà un paio di settimane prima della manovra... Abbiamo fatto tutto questo bel lavoro di verifica per arrivare alla certezza del dato, di conseguenza non è escluso che ci possa essere un risultato anche prima. Almeno me lo auguro. Abbiamo fatto tutti i passaggi con le aziende, con il Mef, con le Regioni, con il ministero della Salute e il suo sistema informatico. È stato un lavoro accurato, veramente certosino. E ritengo che sia solo ormai una questione di tempo e di pratica amministrativa. L’Avvocatura dello Stato deve finalizzare il documento che porterà alla transazione e mi auguro che si chiuda al più presto. Sicuramente entro l’anno. Altrimenti si trascina tutto sul 2016 e 2017. C’è il budget del 2016 da chiudere definitivamente e il previsionale del 2017.

Di fatto le cifre in ballo saranno già note, quindi si potrà comunque andare avanti con la riscrittura delle regole?
È strategico. Ci vuole una nuova governance e i tempi sono ormai assolutamente maturi, per garantire sempre di più la sostenibilità della spesa ma avere anche strumenti nuovi a disposizione per monitorarla e renderla sempre più efficiente.

Gli ultimi resoconti sul pay-back in sospeso parlano di 1,5 miliardi sul 2013-15 e 600 mln ancora da pagare. Sono cifre che saranno riviste al ribasso?
È stata fatta una revisione di tutti i conti con una proiezione che in questa fase di elaborazione finale chiaramente non corrisponde esattamente a quella cifra. Ma sicuramente sarà più bassa. Bene o male quella somma è stata iscritta nei bilanci dalle Regioni, è stata assegnata. Quindi la questione non è inerente soltanto a quanto le regioni dovranno far uscire o entrare tramite quello che devono pagare le farmaceutiche. Il problema è di rivedere un po’ tutto.

Secondo lei nella legge di bilancio quali sono le misure che non dovrebbero mancare?
Ci sono tante cose che vanno riviste alla luce del momento che stiamo vivendo. Ma si tratta di argomenti di cui si sta discutendo adesso. Posso però confermare che c’è tutta la volontà di farlo da parte del Governo, c’è anche questa richiesta forte da parte delle regioni e delle aziende e soprattutto nella scorsa legge di bilancio c’ è scritto che entro il 31 dicembre 2017 la nuova governance va fatta. Quindi tecnicamente, come Aifa, siamo pronti e stiamo discutendo. E quindi si farà.

C’è chi dice che nella manovra ci sarà poca roba.
Bè non è stata ancora scritta, si sta discutendo ora...

Quindi la legge di bilancio sarà in ogni caso il contenitore giusto?
Questa è una lettura mia. Da un punto di vista tecnico, tendenzialmente è il contenitore giusto. Poi è tutto da elaborare e da capire. Ma visto il momento in cui ci troviamo e la necessità assolutamente inderogabile di garantire la sostenibilità della spesa, diventa fondamentale metterci mano.

Ma il pay-back resterà?
Sì resterà. Poi che ci sia lo stesso modo di calcolo...diciamo che il pay-back resta, almeno quello sul ripiano dello sfondamento dell’ospedaliera deve rimanere, per il controllo da parte delle regioni, per spingere verso l’appropriatezza, per il monitoraggio, poi il resto vediamo. Io poi sono molto tranquillo sul pay-back, perché adesso avremo la certezza del dato sulla fatturazione elettronica, verrà inserita anche l’Aic e quindi la possibilità di errori sarà ridotta al minimo. Però ci sono altre voci su cui intervenire. Il meccanismo è piuttosto complicato.

Anche i fondi per gli innovativi resteranno...
Certo. D’altra parte sono stati strutturati per tre anni. Poi ora con tutte le terapie in arrivo in ambito oncologico, terapie avanzate, cellulari. Proprio in questi giorni in Consiglio di amministrazione abbiamo approvato una terapia per i bambini con Atrofia muscolare spinale. E poi in America è stata approvata per una forma di leucosi acuta la Car-T, che sicuramente arriverà anche da noi. Sono terapie purtroppo particolarmente costose, per fortuna limitate a particolari tipi di pazienti, con quel tipo di leucemia acuta, persone che non avevano un’alternativa terapeutica e che potranno guarire.


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