Dal governo

Innovazione, alla Stato-Regioni il bando per la ricerca finalizzata 2017-19

Il nuovo bando della ricerca finalizzata per il triennio 2017-2019 arriva all’esame della Conferenza Stato Regioni, dopo il via libera di luglio scorso della Direzione generale della ricerca e dell’innovazione in sanità del ministero della Salute . Lo schema è attuativo di quanto previsto nel Programma nazionale per la ricerca sanitaria per il prossimo biennio. Potranno partecipare i ricercatori afferenti agli Irccs, gli Istituti zooprofilattici sperimentali, le Regioni e Province autonome, l’Agenas, l’Inail (ex-Ispesl) e l’Istituto superiore di sanità.
I progetti di ricerca per il 2017-19 dovranno avere durata triennale e una forte portata innovativa. Il che tradotto significa iniziative di ricerca biomedica innovativa e tutto ciò che può portare allo sviluppo di nuove scelte “di indirizzo” per il sistema sanitario. È prevista anche un’apposita sezione dedicata ai giovani ricercatori, con uno “starting grant” per gli under 35 e progetti per gli “innovatori” sotto i 40 anni.
Va fatto un doveroso distinguo tra questo schema che punta alla ricerca biomedica innovativa e i bandi sulla ricerca di base che compete al Miur e non al ministero della Salute, che invece gestisce questo capitolo.
Delle risorse disponibili, il 50% è destinato ai progetti di ricerca applicata “change promoting” e le restanti per iniziative “theory-enhancing”, più legate all'acquisizione di nuove conoscenze.
Le risorse economiche complessive stanziate nel 2016 ammontano a 146,7 milioni di cui 11,4 messi a disposizione dalle Regioni per il finanziamento congiunto con lo stesso ministero.


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