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Legge di bilancio, Corte dei Conti: «Non risolutivi i nuovi tetti della spesa farmaceutica. Verifiche sul payback pregresso»

di Ro. M.

Bene il monitoraggio sugli innovativi «in ragione del loro elevato costo», ma la riforma dei tetti della spesa farmaceutica introdotta con la legge di bilancio 2017 non ha ancora risolto il problema dello sfondamento della spesa per acquisti diretti. E sul payback pregresso servono ulteriori verifiche. Sono questi in sintesi i concetti espressi in audizione davanti alle quinte commissioni congiunte dalla Corte dei conti sul disegno di legge di bilancio per l'anno 2018.

I nuovi tetti non hanno quindi risolto i problemi. Perché nella definizione dei tetti regionali «si dovrebbe tenere conto anche della diversa incidenza del settore privato (fermo restando il tetto nazionale)». Potrebbero quindi essere opportune «modifiche delle percentuali di payback per rendere uguale l'incidenza dell'onere a carico dell'azienda farmaceutica nelle due diverse macro aggregazioni, convenzionata e acquisti diretti, al fine di limitare il rischio che, in caso di sfondamento di entrambi i tetti, per ragioni opportunistiche le aziende farmaceutiche veicolino il loro fatturato».

Inoltre la valutazione sul possibile impatto della conciliazione sui contenziosi aperti sul payback pregresso 2013-15 - che secondo il testo della relazione tecnica sulla nuova legge di bilancio consentirebbe di ottenere 930 milioni contro gli 880 già versati - «richiederebbe ulteriori elementi informativi». Inoltre dal momento che nella manovra si prevede che gli accordi transattivi debbano essere stipulati solo con le aziende che abbiano regolarmente versato le eventuali somme loro addebitate, riferite al payback del 2016, «ciò fa ritenere che possa incidere sulle scelte degli operatori l'entità dello sfondamento del tetto stimato per il 2016 (e anch'esso in alcuni casi già oggetto di contenzioso)».

E sul 2016 sarebbero già stimati i disavanzi rispetto ai tetti. Per quanto riguarda la spesa farmaceutica territoriale si registra un avanzo rispetto alla spesa programmata di oltre 205 milioni. «Determinante in tale risultato è l'esclusione dall'aggregato soggetto al tetto dell'11,35 per cento della spesa per i medicinali innovativi - si legge nella relazione - per l'ammontare coperto con le risorse stanziate nel fondo a ciò dedicato (esclusione prevista dall'articolo 1 comma 569 della legge di stabilità per il 2016)».

Per quanto riguarda la spesa ospedaliera, invece, «lo scostamento rispetto al tetto programmato è pari a 1.570,8 milioni. Se tale ammontare verrà confermato, l'importo dei riversamenti sarà di poco inferiore agli 800 milioni. E ciò tutto a beneficio dei bilanci regionali e, conseguentemente, dei risultati di finanza pubblica. Va inoltre considerato che i payback di varia natura che incidono sulla spesa soggetta a tetto (e diversi da quelli conseguenti alla verifica dei tetti) sono pari nel 2016 a 1.750 milioni (contro i 1.614 milioni del 2015) e la spesa per farmaci innovativi ha superato i 2,4 miliardi e rappresenta poco meno del 21 per cento della spesa complessiva».


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