Dal governo

Disastro Calabria, faccia a faccia Oliverio-Lorenzin: «Ne parleremo in Cdm»

di Donata Marrazzo

Prima si sono parlati a distanza, poi si sono scritti, infine si sono incontrati: la ministra della Salute Beatrice Lorenzin e il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio ieri hanno fatto il punto della situazione sulla sanità regionale. Un lungo colloquio in cui il governatore ha manifestato ancora una volta le forti preoccupazioni per le gravi condizioni in cui versa il servizio sanitario calabrese, commissariato dal 2010. Preoccupazioni condivise dalla quasi totalità dei sindaci della Regione. In 350 (dopo le ultime fusioni, i comuni sono 405), insieme ai quattro presidenti delle Province e della Città metropolitana di Reggio Calabria, hanno sottoscritto un documento per chiedere che venga revocato il commissariamento e rinegoziato il piano di rientro. Urge una svolta di fronte alla gestione fallimentare degli ultimi 7 anni, come mostrano tutti gli indicatori, dal mancato risanamento economico al rispetto dei Lea, all'inarrestabile immigrazione sanitaria passiva.
E se fino a qualche settimana fa la ministra rispondeva in merito alle questioni sollevate da Oliverio: «I presidenti delle Regioni devono fare una cosa molto semplice, far attuare le leggi che noi abbiamo fatto», ieri Beatrice Lorenzin «ha condiviso le nostre preoccupazioni ed ha assunto formale impegno di relazionare sulla grave situazione della sanità calabrese al Consiglio dei Ministri», come ha riferito il governatore della Calabria a conclusione dell'incontro.

Sanità nel baratro
Con un debito per il 2016 - certificato dal tavolo di monitoraggio - che supera gli 88 milioni di euro, più di 5mila operatori fuori dal sistema e nessuna riorganizzazione strutturale, in una Regione in cui la spesa sanitaria rappresenta circa il 65% del bilancio e la migrazione per le cure pesa più di 300 milioni di euro, il presidente della Regione Calabria pretende adesso l'immediata interruzione della gestione commissariale, come è stato fatto per la Campania e il Lazio. Un'azione necessaria, non più rinviabile, per restituire il diritto alla cura e alla tutela della salute ai cittadini calabresi, che oltretutto «sopportano il massimo della tassazione con i servizi sanitari meno efficienti e più inadeguati d' Italia». E il rischio è che in futuro siano costretti a pagare ulteriormente per coprire i nuovi debiti: «Siamo di fronte a una spirale negativa che bisogna assolutamente spezzare». Lorenzin presenterà il caso a Palazzo Chigi. «Dell' evoluzione del confronto con il Governo terrò costantemente informata la Conferenza dei sindaci calabresi», ha concluso il presidente Oliverio.


© RIPRODUZIONE RISERVATA