Dal governo

Gabriele Pelissero (Aiop): «Conciliare salute e finanza pubblica»

di Barbara Gobbi (da Il Sole-24Ore di domenica 4 febbraio)

Il principio dell'universalità dell'assistenza sanitaria non è in discussione: il punto è trovare il modello in grado di tutelare la salute di tutti i cittadini, restando però nei vincoli della finanza pubblica». Gabriele Pelissero, presidente dell'Associazione nazionale dell'ospedalità privata (Aiop) – 500 case di cura in Italia, 53mila posti letto e 2,3 milioni di pazienti in carico – proprio in questi giorni è a Bruxelles per discutere con i suoi omologhi di tutta Europa, come affrontare le grandi sfide della della sostenibilità.

Quali le ricette possibili per il welfare di domani?
Partiamo dal presupposto che i sistemi Beveridge sono in profonda difficoltà anche e soprattutto per la crisi che li ha scossi negli ultimi 7-8 anni. Tra le ricette possibili, c'è quella di rafforzare l'attuale Ssn aumentando le risorse, ma servirebbe una scelta politica di fondo che purtroppo non appare verosimile.

Il modello?
Un modello “misto”: la salute viene garantita in parte dallo Stato e in parte da un grande patto tra le forze sociali, che si impegnano a sostenere le prestazioni, acquisendo un loro ruolo nella governance complessiva della sanità.

Che cosa resterebbe a totale carico del Ssn?
Il Ssn dovrebbe continuare a garantire totalmente i grandi rischi ospedalieri e le fasce deboli della popolazione, che non rientrano in un “patto del lavoro”. Per gli ambiti ambulatoriale, delle prestazioni a minore intensità e per tutti i nuovi bisogni di cura, è invece ipotizzabile un concorso tra la spesa esclusivamente a carico della finanza pubblica e strumenti - aiutati dallo Stato – come i grandi contratti di lavoro e il welfare ad essi collegato.

Come fanno negli Usa
L'Italia si è mossa su questo terreno da oltre dieci anni. Da ultimo, il più recente accordo dei metalmeccanici apre al welfare.

In questo scenario che ruolo per i fondi sanitari integrativi?
Il modello ne prevede l'evoluzione: l'attuale autoregolamentazione, legata ad accordi aziendali o di categoria, deve lasciare spazio a un sistema razionale, che mobiliti l'intero mondo del lavoro. Tutte le parti sociali devono trovare la soddisfazione delle proprie esigenze, in un'ottica solidaristica. Se decideremo che, chi lavora, l'elettrocardiogramma lo può ottenere attraverso forme mutualistiche concordate, allora le fasce deboli potranno ottenere più facilmente lo stesso esame in ambito Ssn.

Viene da pensare a un modello Bismark...
Sì, pensiamo a una ibridazione tra il Beveridge e il Bismark. Modelli di questo tipo si stanno generando in tutta Europa a una velocità molto significativa…


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