Dal governo

Allattamento: il 65-95% delle donne assume farmaci

Si stima che tra il 65% e il 95% delle donne in allattamento assuma farmaci, il cui uso solleva la problematica della sicurezza in corso di allattamento. E’ quanto emerge da un position statement del ministero della Salute che propone una «gestione corretta delle informazioni di sicurezza dei farmaci in allattamento, sulla base di comprovate evidenze scientifiche, considerando tuttavia che nella pratica clinica la scelta terapeutica spetta al medico». Secondo il documento nel 2016, il Servizio di informazione sui farmaci in gravidanza e allattamento del Centro antiveleni di Bergamo ha ricevuto 28.922 richieste di consulenza sull’uso dei farmaci in allattamento, per un totale di 41.903 farmaci. Le informazioni sono state richieste, nella maggior parte dei casi, dalle donne stesse (85% dei casi), dagli operatori sanitari (9%) e dai familiari (6%). L’età del lattante al momento della richiesta di consulenza era inferiore a 6 mesi nel 57% dei casi, tra 6 e 12 mesi nel 22%, tra 12 e 24 mesi nel 17%, mentre nel 4% dei casi era superiore ai due anni. Le richieste di informazioni riguardavano l’uso di farmaci nel 98% dei casi, mentre il restante 2% riguardava informazioni , tra l’altro, su esecuzione di radiografie e uso di cosmetici.

Tra i farmaci, al primo posto si collocano i farmaci antinfiammatori non steroidei (22%), seguiti da antibiotici (14%), gastrointestinali (14%), ormonali (5%), genitourinari (4%), cardiovascolari (3%). I farmaci attivi sul sistema nervoso centrale (Snc) costituivano l'8% del totale delle richieste e riguardavano in particolare ansiolitici (49%), antidepressivi (29%), antiepilettici (12%) e antipsicotici (10%). «Sulla base dei dati di letteratura disponibili - sottolinea il rapporto - i farmaci sono risultati compatibili con l’allattamento
nel 91% dei casi».


© RIPRODUZIONE RISERVATA