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Medici specialisti, Saitta (Regioni): «Ne serviranno altri 2.460». Anelli (Fnom): «Per le risorse si attinga agli Obiettivi di Piano»

di B. Gob.

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24 Esclusivo per Sanità24

Nuovo appello delle Regioni al Miur per adeguare l'offerta formativa dei medici. In soldoni, e prima di tutto, ad aumentare il numero di borse per la specialistica. Un'urgenza che non può più attendere, afferma il coordinatore degli assessori regionali, Antonio Saitta. Perché «la carenza di medici specialisti sta generando situazioni di emergenza in molti ospedali». Secondo le stime della commissione Salute, se si confermerà il gap tra l'offerta del Miur - pari a 6.200 unità e per altro « distribuita in modo disomogeneo sul territorio regionale» - e il fabbisogno nazionale di medici specialisti calcolato dalle Regioni in 8.569 unità per l’anno accademico 2017-18, mancheranno all'appello 2.459 professionisti. Un dislivello che comprometterà la qualità delle cure. «Sono anni – ha proseguito Saitta - che chiediamo di adeguare l’offerta formativa. Le mancate risposte stanno determinando seri problemi al sistema sanitario: è sempre più difficile trovare, solo per fare qualche esempio, pediatri, medici di emergenza-urgenza, anestesisti, ginecologi. Serve una condivisione reale fra il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, il ministero della Salute e le Regioni della distribuzione dei posti alle scuole di specializzazione. In questa logica le Regioni sono pronte a condividere ed anzi sollecitano il provvedimento relativo al fabbisogno per il triennio 2017-2020.
Anche perché la mancanza di specialisti sta determinando in molti ospedali italiani seri problemi di funzionamento, soprattutto nei territori marginali e poco urbanizzati. C’è il rischio reale di chiudere servizi. Nella riunione della commissione Salute della Conferenza delle Regioni (che si è tenuta il 23 maggio) tutti gli assessori hanno lanciato un allarme rispetto alla situazione che si sta determinando. «Anche per questi motivi – ha concluso Saitta - chiediamo un incontro immediato al prossimo Governo».

Condivide le preoccupazioni espresse dalle Regioni il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli. Che però rilancia la proposta avanzata dalla ministra della Salute uscente, Beatrice Lorenzin, di attingere agli Obiettivi di Piano per raddoppiare le "borse". «Ha ragione Saitta sul numero di borse - afferma Anelli - . Non si capisce però perché le Regioni non accettino la proposta del ministro Lorenzin che prevedeva il raddoppio delle borse si per la formazione in Medicina Generale sia per la specialistica, all’interno del fondo di piano. È indubbio che il sistema abbia bisogno di maggiori risorse: siamo pronti ad affiancare le Regioni per ragionare con il nuovo Governo, in modo di dare attuazione a quanto previsto dal Contratto di Governo che prevede un aumento del finanziamento per il Servizio sanitario nazionale.


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