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Istat: per farmaci e visite le famiglie spendono 123 euro al mese (+8%)

di Ernesto Diffidenti

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24 Esclusivo per Sanità24

Non decolla la spesa delle famiglie e si allargano le diseguaglianze tra ricchi e poveri, tra Nord e Sud. Nella consueta analisi dell'Istat relativa al 2017 l'asticella degli acquisti mensili si ferma 2.564 euro, in crescita dell'1,6% rispetto al 2016 ma in flessione una volta depurato il dato dalla ripresa della spirale inflazionistica. Mentre crescono, e di molto, le spese sanitarie che pesano soprattutto sugli anziani soli. Per l'istituto di statistica si spendono al mese tra medicinali e visite fino a 123 (+8% rispetto a dodici mesi fa). Per i single anziani l'incremento delle spese sanitarie, considerate largamente incomprimibili, è due volte più forte e raggiunge il 17,3%.

In generale, questa voce incide di più nelle famiglie composte da persone anziane rispetto a quelle di giovani, arrivando a pesare il 6,9% tra i single anziani (circa 3,5 volte di più dell’1,9% dei single con meno di 35 anni) e il 6,7% tra le coppie di anziani senza figli (quasi il doppio rispetto al 3,5% che si osserva se la persona di riferimento della coppia senza figli ha meno di 35 anni).

Diseguaglianze
Permangono ampie le differenze sul territorio, segnala l'Istat, legate ai livelli di reddito, ai prezzi e ai comportamenti di spesa. Il divario tra il valore più elevato del Nord-ovest (2.875 euro) e quello più basso delle Isole (1.983 euro) è sostanzialmente stabile e pari a poco meno di 900 euro, il 45% in più in termini relativi.
Nei comuni centro di area metropolitana si spendono mediamente 2.829 euro, 206 euro in più rispetto ai comuni periferici delle aree metropolitane e a quelli con almeno 50mila abitanti, e 375 euro in più rispetto agli altri comuni fino a 50mila abitanti. Sono tuttavia i secondi a registrare la maggiore crescita (+4,0%).

Ricchi più ricchi e poveri più poveri
La spesa media mensile del 10% delle famiglie che spende meno è scesa del 5% lo scorso anno mentre quella del decimo che spende di più è aumentata del 4,3%. Rispetto ai
consumi del 2013, le famiglie con i minori livelli di spesa sono al di sotto del 2%, le famiglie con le spese più elevate sono al di sopra del 13%.

La spesa più alta è per l'abitazione
La spesa per beni e servizi non alimentari è 2.107 euro al mese. La voce di spesa più elevata è quella per abitazione, acqua, elettricità e altri combustibili, manutenzione ordinaria e straordinaria, pari a 898 euro mensili (il 35% del totale), seguita da quella per trasporti (290 euro, l’11,3%). Crescono, come detto, le spese per servizi sanitari e salute (+8%), per trasporti (+7,1%) e per comunicazioni (+2,5%).

Il livello medio della spesa alimentare è stimato pari a 457 euro mensili (+20% rispetto ai 448 euro del 2016). Quella per carni resta la componente alimentare più importante, attestandosi a 94 euro mensili. Le spese per vegetali aumentano del 4,2%, quelle per frutta del 3,8%, salendo rispettivamente a 63 euro e a 43 euro mensili.

Le famiglie di stranieri
Le famiglie con soli stranieri, al pari del biennio precedente, presentano quote di spesa più contenute per ricreazione, spettacoli e cultura e per servizi ricettivi e di ristorazione. Invece, continua a mantenersi più elevata rispetto alle altre famiglie la quota di spesa per comunicazioni, principalmente per effetto dei contatti con parenti e amici nei propri paesi di origine.Per le famiglie di soli stranieri, rimane stabile la quota di spesa destinata alla sanità (2,8%, pari a 48 euro mensili), ben al di sotto della media nazionale (4,8%), anche per effetto di una minore età media dei componenti.


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