Dal governo

Giulia Grillo a Napoli: «Accerteremo tutte le responsabilità, restituire dignità ai pazienti»

di Ernesto Diffidenti

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Incredulità è lo stato d'animo che ancora serpeggia in Campania dove un primario appena nominato ha chiuso un reparto dell'ospedale del Mare per festeggiare l'incarico. «Non basta oggi dire che ci sono persone dispiaciute - commenta il ministro della Salute, Giulia Grillo -. È una cosa che non doveva accadere. Ci sono vari gradi di responsabilità e noi li accerteremo tutti e agiremo di conseguenza». Il ministro oggi è in visita alle strutture sanitarie di Napoli: all'ospedale del Mare è accompagnata dal governatore della Campania e commissario alla Sanità, Vincenzo De Luca. «Ci sono livelli di imbecillità che è difficile prevedere sulla faccia della terra - commenta il governatore campano -. Ho suggerito al direttore generale della Asl che sta ovviamente seguendo una procedura prevista dal contratto di non perdere un minuto di tempo e di adottare il massimo rigore consentito dalle normative contrattuali. Quello che è accaduto è indegno». Da ieri, comunque, Francesco Pignatelli, il primario finito nella bufera è sospeso dall'incarico sine die.

Dal canto suo Grillo ha assicurato « il massimo impegno e la massima cura per aiutare a risolvere i tanti problemi, le difficoltà e le inerzie della sanità locale. In Campania, come in tutte le Regioni in difficoltà». La visita in Campania, spiega il ministro, «non vuole essere un blitz» ma «un aiuto concreto nei confronti dei cittadini e di questa Regione». «Faremo tutti gli sforzi possibili - aggiunge Grillo - per superare i problemi e gli ostacoli di vario genere, purtroppo anche di antica data, che negano il diritto all’assistenza dei cittadini. Perché tutti e dappertutto devono poter godere allo stesso modo del diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione».

Quella odierna non sarà l’unica visita in Campania, spiega Grillo che sollecita anche una «forte politica» delle amministrazioni locali, che ad oggi «non ho visto». E anche più consapevolezza dei cittadini, «che devono pretendere i loro diritti». «Forse non tutti sanno come è organizzata la sanità - sottolinea Grillo - e cioè che sono le Regioni a nominare i manager, a volte in modo distorto, come da ultimo è accaduto anche in Basilicata, dove addirittura i candidati ai concorsi non raccomandati sono considerati una zavorra».

Nella sua prima visita, al Monaldi, il ministro della Salute ha incontrato le mamme dei bimbi trapiantati di cuore e in attesa dell'intervento salvavita nel reparto di cardiochirurgia, polo di riferimento del Sud, dove però l’attività è sospesa da due anni per gravi carenze gestionali e organizzative. «Nel 2016 il ministero ha sospeso l'attività trapiantologica pediatrica a seguito di numerose segnalazioni – ricorda Grillo – e nell’aprile scorso una delegazione di consiglieri regionali ha incontrato il commissario straordinario e i responsabili dei reparti, verificando la mancanza di attrezzature, mezzi e personale adeguato ai percorsi di cura dei piccoli pazienti. Voglio assicurarmi personalmente di verificare l’esistenza di tutte le condizioni di sicurezza necessarie per la ripresa delle attività chirurgiche afferenti ai trapianti pediatrici».

Al Cardarelli, primo ospedale della Campania e di tutto il Sud, non poteva sfuggire il grave problema dell’affollamento, dei ritardi nelle prestazioni di pronto soccorso e in genere di tutti gli interventi sanitari. «Il Cardarelli - spiega Grillo dopo la visita nell'ospedale - indubbiamente soffre del fatto che l'organizzazione della rete ospedaliera non è avvenuta fino ad ora in maniera coerente e quindi deve drenare tutta una serie di necessità del territorio che avrebbero dovuto essere soddisfatte da altre strutture, tra cui anche l'ospedale del Mare».


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