Dal governo

Vaccini, resta alta la febbre sull'obbligo scolastico

di Er.Di.

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24 Esclusivo per Sanità24

A meno di un mese dall'avvio delle attività scolastiche, resta alta la febbre da vaccino. E' tra gli argomenti che tengono banco sotto gli ombrelloni e sulle pagine dei giornali. C'è un ddl presentato in Parlamento dai capigruppo di Lega e M5S - quello sull'obbligo flessibile - che inizierà il suo iter proprio mentre suonerà la campanella d'ingresso a scuola ma intanto resta in vigore l'obbligo introdotto dall'ex ministro Lorenzin in base al quale non saranno ammessi nelle aule i bambini senza documentazione in regola sui 10 vaccini obbligatori.

Per superare l'impasse il ministro Giulia Grillo (insieme al collega dell'Istruzione, Marco Bussetti, ricordano dalla Salute tanto per sottolineare che la responsabilità è condivisa) ha emesso una circolare in base alla quale è sufficiente un'autocertificazione.

Proposta che i presidi, tuttavia, continuano a ritenere insufficiente. «In Italia l'autocertificazione in materia sanitaria non si può fare e non siamo noi a dirlo, ma il Dpr 445 del 2000 - ricorda il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli -. Viene ammessa solo se autorizzata per legge e il decreto Lorenzin l'autorizzava solo temporaneamente per l'anno scolastico passato con l'obbligo poi di portare il certificato». Il messaggio per i genitori, dunque, è chiaro: «Vaccinate i vostri figli e portate il certificato, se non l'avete ancora fatto siete ancora in tempo».

Insomma, il rebus resta irrisolto mentre aumenta il pressing della comunità scientifica in favore dei vaccini e contro i provvedimenti del nuovo Governo.

L'ultimo comunicato è stato emesso dai chirurghi secondo cui «si sono prodotte negli anni evidenze scientifiche e dati inequivocabili a supporto dell'efficacia delle vaccinazioni che
non lasciano dubbi a interpretazioni».

«Nonostante la sorpresa e la preoccupazione per le dichiarazioni antiscientifiche di questi giorni sui vaccini - scrivono in una nota congiunta Piero Marini, presidente Acoi, e Marco Montorsi, presidente Sic - crediamo che il ministro della Salute, Giulia Grillo, abbia tutti gli strumenti necessari per non lasciarsi influenzare da apprendisti stregoni che giocano
sulla pelle dei cittadini». Per le associazioni di chirurghi «chi deve decidere ha l'obbligo di farlo in coscienza e rispettando le evidenze emerse nel corso degli anni». « La salute
pubblica e il bene comune - concludono Marini e Montorsi - stanno sopra a ogni altro convincimento o idea politica e richiedono scelte legate al buonsenso e al coraggio, e non seguendo teorie antiscientifiche».

Sul tema, così spinoso, intervengono anche i big della maggioranza politica. Salvini, da un lato, che insiste sulla tesi del genitore «che preferisce educare, spiegare, convincere piuttosto che multare e obbligare: così funziona in tanti Paesi del mondo e dovrebbe funzionare anche in Italia». E Di Maio dall'altro che, invece, getta acqua sul fuoco delle presunte divisioni ideologiche all'interno del suo schieramento. «Il M5S è diviso? Voglio mettere a tacere qualche idea malsana contro i vaccini - sottolinea -. Da quando sono
capo politico non siamo mai stati contro, vogliamo che si facciano. Non vediamo di buon occhio legare l'obbligo alla frequenza scolastica, invece che introdurlo quando c'è rischio
di epidemie».

Intanto, un mamma no vax (già denunciata dalla scuola) si è vantata su Facebook di aver aggirato l'obbligo sulla profilassi falsificando un modulo dell'Asl di appartenenza. Lo stesso Di Maio ricorda che la mamma, ora, rischia fino a due anni di carcere: «La legge va applicata perché non si gioca con la salute».


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