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Manovra/ Speranza: «Per il personale le Regioni potranno spendere sei volte tanto. E ora più borse per gli specializzandi»

di Red. San.

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«Dal 2019 al 2020 le Regioni avranno 6 volte in più di quota da spendere sul personale». Questo vuol dire che «la carenza di medici e di infermieri viene affrontata per la prima volta in maniera molto seria. Si moltiplica per 6 volte la possibilità aggiuntiva di spesa che avranno le Regioni in termini di personale sanitario». Così il ministro della Salute Roberto Speranza, intervenendo a una trasmissione televisiva, su quanto previsto nella manovra economica in tema di sanità. Nel decreto fiscale collegato alla manovra sarà presente una norma che prevede l'innalzamento del tetto di spesa del 10% con possibilità di estenderlo al +15% per il personale sanitario nelle Regioni. «La carenza di personale negli ospedali è un grande problema - ha spiegato Speranza - . C'è poco personale perché in passato, dal 2004 è stato messo un tetto alla possibilità di spesa per il personale da parte delle Regioni. Dal 2019 al 2020 le Regioni avranno 6 volte in più di quota da spendere». Non serve fare proclami, ha concluso il ministro di Liberi e Uguali (Leu), «ma cose concrete che riguardano la vita delle persone. Questo governo - ha precisato il ministro - deve fare le cose che riguardano la vita degli italiani. Alle persone non interessano le dinamiche interne, i litigi, i distinguo tra leader, interessa se siamo o meno in grado di risolvere alcuni problemi, come penso stiamo iniziando a fare per la salute. In queste ore - ha aggiunto - stiamo lavorando alla norma che aumenta le borse di studio per gli specializzandi. Un modo per evitare che i nostri giovani laureati fuggano all'estero».
«Per la prima volta in questa legge di Bilancio - ha detto ancora il ministro - stanziamo 235 milioni per far comprare attrezzature per la diagnostica di primo livello negli studi dei medici di medicina generale. Ce ne sono 50.000 in Italia. Così come pure dovremo rafforzare il modello della farmacia dei servizi».


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