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Manovra/ Cartabellotta (Fondazione Gimbe): «Paniere molto ricco da 8,5 miliardi ma 3,5 sono appesi al Patto salute. E mancano i fondi per rinnovi contrattuali e Lea. Tutto tace sul Fsn 2022»

di B. Gob.

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24 Esclusivo per Sanità24

«Le risorse per la sanità assegnate dalla legge di Bilancio dopo il via libera al Senato superano gli 8,5 miliardi di euro dal 2020»: a quantificare le assegnazioni è la Fondazione Gimbe che passa in rassegna il «paniere molto ricco» per il Servizio sanitario nazionale. «I 3,5 miliardi di incremento del Fondo sanitario nazionale già stanziati dal precedente esecutivo - precisa però il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta - non sono formalmente inclusi nella manovra ma vincolati alla stipula attesa per oggi del Patto per la salute tra Governo e Regioni». Inoltre, dei 2 miliardi per il programma di ristrutturazione edilizia e ammodernamento tecnologico solo 200 milioni saranno esigibili entro il 2023. Infine, rilevano dalla Fondazione, «mancano all’appello sia il Fondo sanitario per il 2022 sia le risorse vincolate ai rinnovi contrattuali, al piano straordinario delle assunzioni per il personale e allo sblocco dei nuovi Livelli essenziali di assistenza, pilastri di quell'universalismo tanto caro al ministro Speranza».

Di seguito le misure approvate al Senato e che di fatto saranno confermate alla Camera.
Fabbisogno sanitario nazionale standard (Fsn). Se il testo della Manovra non menziona gli incrementi previsti dal precedente Esecutivo con la Legge di Bilancio 2019, i € 3,5 miliardi per il 2020-2021 rimangono appesi alla stipula del nuovo Patto per la Salute che oggi auspicabilmente dovrebbe vedere la luce. «La Fondazione GIMBE – afferma il Presidente – oltre a lanciare un ultimo appello a Governo e Regioni per la stipula del Patto chiede di mettere nero su bianco il finanziamento per il 2022, su cui al momento la casella sta a zero euro».
• Abolizione del superticket. Dal 1° settembre 2020 sarà definitivamente abolito l’iniquo balzello applicato dalle Regioni per la compartecipazione alle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale. «Per garantire le coperture – spiega Cartabellotta – il Fsn viene aumentato di € 185 milioni per il 2020 e di € 554 milioni annui a decorrere dal 2021. Per il 2020 vengono utilizzati ulteriori € 40 milioni del fondo per il superamento del superticket, stanziato dalla Legge di Bilancio 2018».
• Programma di edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico. € 2 miliardi in più per il programma pluriennale ma «si tratta di risorse – commenta il Presidente – “spalmate” su 11 anni: le Regioni infatti potranno disporre di € 100 milioni per il 2022 e 2023 e € 200 milioni/anno dal 2024 al 2032». A valere su tale programma anche i € 235,8 milioni destinati ad apparecchiature sanitarie per erogare prestazioni di competenza dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. «Tuttavia non è chiaro se questo investimento attingerà da quanto già stanziato dalla precedente Legge di Bilancio – precisa Cartabellotta – perché in caso contrario l’importo totale non sarà disponibile prima del 2024».
• Disabilità e non autosufficienza. Istituito il fondo per la disabilità e non autosufficienza con una dotazione di € 29 milioni per il 2020, € 200 milioni per il 2021 e € 300 milioni dal 2022. «Tali risorse – spiega il Presidente – integrano i € 571 milioni del Fondo nazionale per la non autosufficienza a cui la manovra aggiunge € 50 milioni per il 2020».
• Contratti di formazione specialistica. Oltre alle risorse già previste dal testo arrivato in Senato, il comma 859 aggiunge ulteriori € 102 milioni. «Complessivamente – commenta Cartabellotta – si tratta di € 182 milioni che permetteranno di stipulare 1.217 contratti di formazione specialistica».
• Personale sanitario. La Manovra stabilizza i precari, grazie all’estensione della Legge Madia, e i ricercatori di Irccs e Istituti Zooprofilattici, ma non prevede nessun finanziamento dedicato, a parte i medici Inps, al piano straordinario per le assunzioni più volte annunciato. Gli incrementi retributivi 2019-2021 per il personale dipendente e convenzionato del Ssn (1,3% nel 2019, 1,9% nel 2020, 3,5% dal 2021) rimangono a carico dei bilanci regionali. «In altri termini – puntualizza il Presidente – la Manovra non prevede risorse vincolate e spetta alle Regioni reperirle dalla quota di riparto, grazie anche all’innalzamento del tetto di spesa dal 5% al 15% previsto dal Decreto fiscale».
• Nuovi Lea. Nonostante la bozza del Patto per la Salute preveda di completare l’approvazione del “decreto tariffe” per dare il via libera ai nomenclatori della specialistica ambulatoriale e della protesica, la Legge di Bilancio non stanzia risorse dedicate.
• Altre misure. La Manovra assegna ulteriori risorse per specifici obiettivi: osservatorio sulla formazione specialistica e definizione del fabbisogno di medici e professionisti sanitari (€ 21 milioni); disposizioni per l’acquisto di sostitutivi del latte materno (€ 7 milioni); ricerca sull’endometriosi (€ 4 milioni), rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza (€ 1 milione).


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