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Coronavirus/ Salute-Iss: 736 focolai attivi di cui 123 nuovi ma indice Rt resta a 0,98

di Ernesto Diffidenti

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24 Esclusivo per Sanità24

"Il numero di contagiati da Covid-19 nel nostro Paese è in lieve aumento anche se resta contenuto con un Rt di poco al di sotto di 1". E' il commento del direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, al monitoraggio della cabina di regia Salute-istituto superiore di sanità nella settimana 20-26 luglio. "In molte regioni - aggiunge - abbiamo diversi focolai, soprattutto da casi importati. Tutto ciò è abbastanza atteso dal momento che l'epidemia sta galoppando in diversi paesi del mondo e siamo circondati da paesi in cui il numero di casi in questo momento sta aumentando". Per fortuna, secondo Rezza, "in questo momento il nostro sistema regge bene e i nuovi focolai vengono prontamente individuati e contenuti". "Tutto ciò comporta la necessità di continuare a tenere comportamenti prudenti - conclude - in modo tale da manenere il distanziamento fisico, utilizzare le mascherine in luoghi pubblici, soprattutto al chiuso, e lavarsi frequentemente le mani".

Insomma, il quadro generale della trasmissione e dell'impatto dell'infezione da SARS-CoV-2 in Italia, sebbene non in una situazione critica, mostra dei segnali che richiedono una particolare attenzione: l'incidenza cumulativa negli ultimi 14 gg (periodo 13/7-26/7) è stata di 5.1 per 100.000 abitanti, in aumento rispetto al periodo 29/6-12/7.

"A livello nazionale - è spiegato nel monitoraggio - si osserva un aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, con Rt nazionale = 0.98". Nella settimana di monitoraggio sono stati riportati complessivamente 736 focolai attivi di cui 123 nuovi. L'età media nei nuovi contagiati resta intorno ai 40 anni.

"Quindici tra Regioni e province autonome hanno avuto un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente - sottolinea ancora il monitoraggio - che non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati. Va tuttavia precisato che in alcune di queste Regioni, seppure in aumento, il numero complessivo dei nuovi casi diagnosticati è molto basso (inferiore a 10 casi diagnosticati a settimana o con incidenza settimanale inferiore a 1/100.000)".

In ogni caso in nessuna di queste Regioni " sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari e i focolai presenti sono prontamente identificati ed indagati".


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