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Covid/ Green pass: obbligo per tutti i lavoratori dal 15 ottobre. Multe fino a 1.500 euro

di Ernesto Diffidenti

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24 Esclusivo per Sanità24

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all'unanimità al nuovo decreto legge per l'estensione del Green pass a tutti i luoghi di lavoro. Un provvedimento fortemente voluto dal premier Mario Draghi ("questo è un provvedimento per continuare ad aprire il Paese"), illustrato in una conferenza stampa dai ministri Renato Brunetta, Andrea Orlando, Maria Stella Gelmini e Roberto Speranza. Le norme scatteranno dal 15 ottobre e sono previste multe da 600 a 1.500 euro per i lavoratori e da 400 a 1.000 per i datori di lavoro.

Il provvedimento prevede che dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021, data di scadenza dello stato d'emergenza, il Green pass sarà obbligatorio per l'accesso a tutti i luoghi di lavoro anche per i lavoratori esterni all'amministrazione o all'azienda. Per il settore privato si applicano le stesse norme previste per la pubblica amministrazione, compreso il fatto che "i datori di lavoro sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni" e che non si applica l'obbligo di green pass "ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute". "Anche i test antigenici - ha precisato Speranza - saranno gratuiti solo per coloro che sono esentati dalla vaccinazione così come previsto dalla circolare del ministero della Salute". Mentre sarà allungata a 72 ore la validità dei test molecolari (per i test rapidi antigenici resta di 48 ore).

No al licenziamento
Sono sospesi dal lavoro e senza retribuzione i lavoratori che, a partire dal 15 ottobre, si presenteranno sul posto di lavoro sprovvisti di green pass. Il dipendente senza passaporto vaccinale "è considerato assente ingiustificato e, a decorrere dal quinto giorno di assenza - si legge nella bozza sul tavolo del Cdm - il rapporto di lavoro è sospeso fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque non oltre il 31 dicembre 2021, e, in ogni caso, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro". Per il periodo di sospensione, recita un altro articolo contenuto nella bozza, i lavoratori senza green pass sono "considerati assenti ingiustificati, e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato. In ogni caso i lavoratori mantengono il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro".

Tempi di rilascio e guariti dal Covid
Non bisognerà più attendere 15 giorni dalla prima dose di vaccino anti-Covid per avere il green pass ma lo si otterrà subito dopo la prima somministrazione. L'articolo 4 comma 3 della bozza modifica, infatti, la normativa attuale sostituendo il passaggio in cui si affermava che la certificazione era valida "dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione" con le parole "dalla medesima somministrazione". Anche i guariti dal Covid, quindi, non dovranno più attendere 15 giorni dalla prima dose di vaccino per avere il green pass ma lo otterranno subito dopo la prima somministrazione.

Cariche elettive
L'obbligo di Green pass per l'accesso ai luoghi di lavoro si applica anche "ai soggetti titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice". La bozza di dl Green pass estende così l'obbligo - e le relative sanzioni - a sindaci e presidenti di Regione, nonché ai consiglieri. Sugli organi costituzionali, come le Camere, però, il governo non può intervenire dal momento che hanno autodichia, autonomia decisionale, dunque una norma dispone: " Gli organi costituzionali, ciascuno nell'ambito della propria autonomia, adeguano il proprio ordinamento".

Obbligo per i magistrati
L'obbligo di esibire il green pass varrà dal 15 ottobre anche per i magistrati, compresi quelli onorari, gli avvocati e i procuratori dello Stato e i componenti delle commissioni tributarie che devono accedere agli uffici giudiziari. Le disposizioni non valgono invece per "avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei alle amministrazioni della giustizia, testimoni e parti del processo". L'accesso senza il pass, dice ancora il decreto rappresenta un "illecito disciplinare" e come tale sarà sanzionato.

Autonomi e badanti
L'obbligo di Green pass per l'ingresso nei luoghi di lavoro vale per tutti i lavoratori privati, dunque sono inclusi gli autonomi e i collaboratori familiari. E' quanto spiegano fonti di governo, interpellate al riguardo. L'obbligo dunque si applicherà ad esempio all'idraulico o all'elettricista che svolga il suo lavoro nel pubblico e nel privato, ma anche a colf e badanti. La norma dispone infatti che "chiunque svolge una attività lavorativa nel settore privato è fatto obbligo, ai fini dell'accesso nei luoghi in cui la predetta attività è svolta, di possedere e di esibire su richiesta la certificazione verde".

Contact center
Aumentano da 1 a 4 milioni di euro i fondi destinati al ministero della Salute, secondo quanto si legge all'articolo 6 della bozza del decreto sull'estensione del green pass, relativo al "Contact center Green pass". Fondi che - si legge nella bozza - saranno impiegati per il "servizio supplementare rispetto a quello di contact center reso in potenziamento del Servizio 1500 - numero di pubblica utilità".

Cinema, teatri e stadi
Il Governo, con il ministro Speranza, ha dato la disponibilità a riesaminare le misure di distanziamento e valutare l'aumento della capienza per i luoghi che ospitano attività culturali, come cinema e teatri, e sportive. In merito è stato richiesto un parere al Cts che si esprimerà entro il 30 settembre. "Il Governo ha assunto un impegno solenne per riaprire la scuola in sicurezza e presenza - ha sottolineato Speranza - . C'è tuttavia un tema di capienza nei teatri, nei cinema e negli stadi: valuteremo l'evoluzione della curva epidemiologica e, se come tutti auspichiamo, sarà in discesa lavoreremo con piena sintonia per allargare le maglie sul terreno delle capienze. Entro il 30 settembre chiederemo al Cts un'ulteriore valutazione. Le richieste che vengono dal cinema e dallo sport sono legittime e l'auspicio è di dare una risposta positiva ma abbiamo bisogno ancora di alcune settimane".


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