Dal governo

Covid/ Sileri, su scuola capisco preoccupazioni ma per Governo è priorità

di Radiocor Plus

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24 Esclusivo per Sanità24

«È comprensibile la preoccupazione per la riapertura delle scuole, ma ci sono le condizioni per ripartire in sicurezza». Così il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri intervenuto a 24 Mattino su Radio24 difende la decisione del governo di riaprire regolarmente l'attività scolastica. «Con oltre un milione e mezzo di italiani in isolamento e una variante virale estremamente contagiosa ci potranno essere difficoltà e problemi organizzativi, come in tutti i settori economici e sociali, ma la scuola rappresenta da sempre una priorità per questo governo, che ha ritenuto necessario andare avanti - ha detto Sileri -. A tal fine sono state modificate le regole per la gestione dei casi e delle quarantene, e il commissario per l'emergenza ha confermato la disponibilità di test rapidi gratuiti. Col passare dei giorni le cose miglioreranno, soprattutto quando avremo superato il picco dei casi legati alla variante Omicron, che possiamo stimare arriverà tra la seconda e la terza decade di gennaio».
Sileri ha spiegato anche la ratio dell'introduzione dell'obbligo vaccinale per gli over 50. «La variante Omicron, estremamente più contagiosa dei ceppi precedenti, ha reso necessaria la rimodulazione delle strategie di contrasto alla pandemia; inoltre tutte le evidenze scientifiche concordano su un rischio di ricovero e di malattia grave significativamente più elevato per coloro che hanno superato i 50-60 anni di età, specie se con fattori di rischio per altre patologie». La multa di 100 euro per chi non si vaccina «può sembrare poca cosa - ha aggiunto - ma è un ulteriore incentivo a vaccinarsi che si aggiunge all'impossibilità di andare al lavoro per chi non sarà vaccinato e alla impossibilità di svolgere tantissime attività senza il green pass da vaccinazione o da guarigione. La luce in fondo al tunnel io la vedo da quando sono arrivati i vaccini - ha concluso Sileri - guardiamo il numero dei casi di un anno fa e i numeri di oggi, con una variante estremamente più contagiosa, e poi guardiamo il numero dei ricoverati in terapia intensiva: i vaccini ci proteggono dalla malattia e ci consentono oggi, a differenza di un anno fa, di tenere aperte in sicurezza le attività economiche e sociali».


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