Spi-Cgil: dei 2,3 milioni di anziani non autosufficienti solo 1 su 5 accede all'Assistenza domiciliare. «Subito una legge sulla fragilità»

di Barbara Gobbi

Solo un anziano su cinque usufruisce dell'assistenza domiciliare integrata; oltre 300mila vivono in strutture residenziali. La denuncia sulla scarsa attenzione agli anziani è stata rilanciata oggi dal Sindacato anziani-Spi della Cgil, che all'avvicinarsi della scadenza elettorale ha ripreso i dati di un'indagine sulla condizione della terza età , presentata un anno fa. Rispetto alla quale il quadro è rimasto sostanzialmente immutato. «La popolazione italiana continua a invecchiare e di conseguenza cresce il numero degli anziani non autosufficienti, che è arrivato a toccare quota 2,3 mln di cui due terzi con più di 75 anni», spiegano dallo Spi. «Sulla non autosufficienza – continua Mario Sai, curatore dell'iniziativa di oggi - pesa l'azzeramento da parte del governo Berlusconi del Fondo per la non autosufficienza, la cui dotazione fino al 2010 era di 400mln di euro. Il governo Monti invece ha ripristinato solo parzialmente le risorse da destinare al Fondo per una cifra di 275mln di euro, che sono assolutamente insufficienti e che non bastano per affrontare quella che è a tutti gli effetti una vera e propria emergenza nazionale. Qualcosa in più è stato invece fatto sul fronte dell'Adi attraverso la riprogrammazione dei Fondi per la Coesione territoriale che ha visto lo stanziamento di 380mln destinati alle regioni del Mezzogiorno.

«Chi si candida a governare il Paese – ha concluso lo Spi-Cgil – deve avere tra le sue priorità un intervento urgente in favore della condizione degli anziani ed è per questo che insieme a Fnp e Uilp chiediamo fin da subito che il nuovo governo definisca immediatamente una Legge nazionale sulla non autosufficienza».