Diritto alla salute e diritti dei disabili: Ssn inadeguato e cittadini poco informati. E' il quadro tracciato da una ricerca su Roma dell'Osservatorio nazionale permanente sulla sicurezza

Il 90% dei cittadini romani boccia il Servizio sanitario nazionale quanto ad attenzione e rispetto dei cittadini con disabilità. Per il 63% il Servizio sanitario non garantisce la qualità della vita in caso di fragilità, anche in seguito a patologie oncologiche. E, in generale, il 55% degli intervistati non sa elencare i Lea. Sono i dati più eclatanti emersi da un'indagine presentata oggi dall'Osservatorio nazionale sulla sicurezza (Onps) e condotta nel 2012 nei municipi del Comune di Roma, dove sono state intervistate 2.368 persone all'uscita dagli ospedali Tor Vergata, San Giovanni, S. Eugenio, S. Andrea, Pertini e dalle Asl Roma B e Roma C.

«Dalla ricerca - afferma Claudia Corinna Benedetti, presidente Onps - emerge un quadro preoccupante di scarsa conoscenza da parte della comunità dei diritti alla salute e delle problematiche delle persone disabili. Ci sono tantissime denunce di persone diversamente abili e delle loro famiglie che arrivano nei nostri uffici su dispositivi non di qualità che vengono passati dalle Asl o su ausili, a esempio, per stomizzati, che si rivelano di scarsa efficacia».

Da qui l'appello per una «campagna di informazione permanente e di monitoraggio su tali temi, affinché le società produttrici, le aziende ospedaliere e le Asl, il personale sanitario e i rappresentanti delle istituzioni considerino un dovere morale agire perché i diritti dei cittadini e delle persone disabili vengano rispettati».