«Fecondazione, il far west dei rimborsi. Mentre le prestazioni restano fuori dai Lea»

di Mariapaola Costantini *

Ieri è stata pubblicata la Relazione del ministero della Salute sulla procreazione medicalmente assistita con i dati 2011. Ebbene, ecco alcuni dati che fanno riflettere e che impongono un intervento nazionale e regionale e ci invitano a una seria riflessione sul nostro Servizio sanitario nazionale.

1- Più del 60% delle prestazioni di Pma sono erogate dal Servizio sanitario nazionale. È un dato particolare considerato che nessuna di queste prestazioni è inserita nei Livelli essenziali di assistenza e quindi è solo per il comportamento virtuoso di alcune Regioni come la Toscana, il Piemonte, l'Emilia Romagna o la Lombardia che le coppie possono usufruire con costi ridotti alle procedure. E infatti, in assenza di delibere regionali, tutto è a pagamento. Forse è il momento di dare una maggiore unità a questa situazione, prendendo atto della realtà e cioè che sono prestazioni essenziali. Al contempo, si deve fare chiarezza sulle modalità con cui vengono inserite le prestazioni nei servizi regionali e come avviene il pagamento tra Regioni (sistema delle compensazioni).

2- Rimane il dato che il 53% dei centri è privato e concentrato in alcune Regioni del Centro Sud (58% nel Centro e il 63% nel Sud) dove peraltro nessun sostegno è riconosciuto alle coppie dal servizio sanitario. Ancora una volta i cittadini del Centro-Sud sono penalizzati.

3- E' in aumento la migrazione interregionale – 25% - che si concentra in alcune Regioni come Toscana, Lombardia, Emilia Romagna e Venezia Giulia e poi il Lazio. Nelle quattro Regioni è legata alla possibilità di effettuare la fecondazione assistita in strutture pubbliche e convenzionate con ticket ridotti. Basta pensare che i centri che offrono il servizio nel pubblico e con regime di convenzionamento attraggono il 63,5 delle coppie trattate. Per il Lazio, la questione è un'altra: attira la posizione e la qualità di alcuni centri privati che peraltro sono la maggioranza. E infatti su 30 centri, solo 6 pubblici, 2 convenzionati e 22 privati.

4- Rimane paradossale la situazione del Molise in cui non esiste alcun centro né pubblico né privato o in Calabria dove solo a fine 2012 si sta attivando qualcosa perché per ora sussistono solo centri privati.

5- E' scandaloso che Regioni come la Campania, la Sicilia, il Lazio, il Molise, la Basilicata e la Puglia non abbiano presentato i dati relativi all'utilizzazione dei fondi a loro destinati dal ministero della Salute. D'altra parte queste stesse Regioni dal 2005 non hanno mai presentato relazioni e di conseguenza nessuno è a conoscenza se i fondi sono stati utilizzati e a chi sono andati.

6- Il ministro riconosce che «il dato sul fenomeno della migrazione interregionale costituisce sicuramente un elemento utile a valutare la qualità dell'offerta, in relazione alla diversa accessibilità ai servizi pubblici, ma anche altri fattori quali la diversa rimborsabilità che esiste nelle Regioni, e i limiti posti all'applicazione delle tecniche, siano essi correlati all'età della donna o al numero dei cicli offerti a carico del Ssn, presenti solo in alcune Regioni». E allora, forse converrebbe un intervento di omogeneizzazione e armonizzazione.

7- Non si dice, ma lo si sa, che esiste un paradosso: le Regioni che non hanno un sistema di erogazione pubblico e convenzionato poi pagano le prestazioni effettuate nei centri convenzionati del Nord da parte delle proprie coppie, con indifferenza assoluta per le somme erogate che sono ingenti e con quasi nulli i controlli. E allora, come ritiene necessario anche il ministro, vanno attivare tutte le iniziative opportune per garantire alle coppie, e in particolare alle donne, che accedono a queste tecniche, la massima appropriatezza degli interventi offerti insieme alla massima trasparenza delle informazioni disponibili.
Solo la Toscana fornisce nel suo sito informazioni alle coppie su come si accede alle tecniche e quali sono i costi. Per le altre c'è buio assoluto. E' necessario "navigare in internet" e spesso trovare solo confusioni o dati obsoleti. Andrebbero costruiti percorsi facilitati e accessibili.

* Avvocato