La crisi si accanisce sui malati psichici: per loro la disoccupazione è cresciuta il doppio degli altri

di Manuela Perrone

La crisi si accanisce sui più deboli. Se prima era un'intuzione adesso uno studio del King's College di Londra , appena pubblicato dalla rivista Plos One, lo dimostra: dal 2006 al 2010 in Europa il tasso di disoccupazione tra chi soffre di un disturbo mentale è cresciuto più del doppio rispetto agli altri, passando dal 12,7% al 18,2%.

La ricerca ha interessato un campione di 20mila persone in tutta l'Unione europea e, usando Eurobarometro, ha permesso di raccogliere informazioni sullo stato di salute mentale, le informazioni sociodemografiche (età, genere, livello di istruzione e urbanizzazione) e gli atteggiamenti stigmatizzanti.

Nel 2006 la disoccupazione era al 7,1% per le persone senza disturbi psichici e al 12,7% per chi soffre di patologie della mente. Quattro anni dopo i tassi erano saliti rispettivamente al 9,8% e al 18,2%: un aumento di ben il 5,5% per i malati psichici, contro il 2,7% degli altri. Il gap è più alto per gli uomini e per le persone con bassi livelli di istruzione.

«La crisi economica - spiega Sara Evans-Lacko, coordinatrice dello studio - ha avuto un enorme impatto in tutta Europa, ma c'è scarsa informazione sullo specifico impatto della recessione sui gruppi più vulnerabili all'esclusione sociale, come le persone con problemi mentali. Questo è il primo studio che mostra come la crisi economica europea ha avuto un effetto profondo su di loro».

Dalla ricerca sono emersi anche i condizionamenti e i pregiudizi che "spiegano" i risultati: vivere in un Paese dove un'alta percentuale di persone crede che le persone con problemi mentali siano pericolose è associato con più alti livelli di disoccupazione tra i malati psichici. Graham Thornicroft, coautore della ricerca, aggiunge: «Il nostro studio sottolinea che una importante implicazione dello stigma e della discriminazione è l'esclusione dal lavoro. Durante i periodi di crisi, gli atteggiamenti delle persone nei confronti dei malati mentali possono irrigidirsi, peggiorando l'esclusione. I Governi devono essere consapevoli di questi rischi e i lavoratori, dal canto loro, devono essere consapevoli del loro dovere legale di attenersi all'Equality Act per sostenere l'occupazione delle persone con problemi mentali».