"La salute che vorremmo": ecco il decalogo di Federanziani

Più uguaglianza, "no" alle discriminazioni dei malati di tumore in base all'età ma anche un nuovo Fondo per la non autosufficienza, centri d'eccellenza territoriali realmente alternativi ai piccoli ospedali e farmacie a misura di over 65. Ci sono anche queste richieste nel decalogo per difendere la salute degli italiani stilato da Federanziani, l'associazione guidata da Roberto Messina che si batte per i diritti degli anziani e per promuoverne la qualità della vita.

Il "manifesto" è stato diffuso oggi, dopo la "tre giorni" a Rimini del II Congresso della Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute - organismo nazionale di FederAnziani - che si è concluso ieri. Al centro del dibattito prevenzione, stili di vita e disabilità, ma anche costi, sprechi e modelli virtuosi.

Ecco l'elenco proposto da Federanziani:

1) Uguaglianza in tutta Italia. Tutti i cittadini sono uguali e hanno pari diritto di accesso alla diagnosi e alle cure e devono poter accedere in ogni città i farmaci di cui necessitano;

2) I prescrittori sono i medici, non i farmacisti. È indispensabile che il medico sia l'unico soggetto ad avere il diritto di scegliere quale sia il farmaco più appropriato per il proprio paziente rispetto alla sua specifica storia clinica;

3) In oncologia non possiamo accettare discriminazioni nelle cure in base all'età. L'oncologo è tenuto a consigliare la migliore soluzione terapeutica, o qualora questa non fosse disponibile nella sua struttura a indicare dove tale trattamento sia accessibile, assumendosi le proprie
responsabilità».

4) Prevenzione vaccinale. È un diritto irrinunciabile un'offerta vaccinale omogenea su tutto il territorio, il cui finanziamento non è negoziabile. Per garantirla chiediamo l'istituzione di una Commissione nazionale vaccini che promuova la cultura vaccinale a partire dagli operatori sanitari;

5) Disturbi respiratori. Siamo contro i farmaci che compromettono l'aderenza alla terapia attraverso device di difficile utilizzo, che riducono
l'effetto di farmaci efficaci.

6) Neurologia, psichiatria e psicologia. Occorre facilitare l'emersione della depressione e delle demenze, favorendo la diffusione di reti sociali e la creazione di un rapporto stabile tra paziente e medico. A tal fine proponiamo l'istituzione di un voucher che permetta la presa in carico del
paziente sempre da parte dello stesso clinico.

7) Medical Device. La scelta dei medical device deve avvenire esclusivamente in base a criteri di efficienza e qualità e non può in alcun caso essere subordinata a criteri di ordine economico. Il cittadino utilizzatore di un medical device ha diritto ad averne sempre garantito il funzionamento.

8) Assicurazioni. Chiediamo alle imprese di assicurazione di scendere in campo con servizi a tutela della salute per la sicurezza dell'anziano.

9) Chiediamo a tutti gli operatori sanitari il massimo di servizi e competenze per l'aderenza alla terapia, attraverso la presa in carico e la gestione integrata del paziente cronico.
- Piccoli ospedali. Siamo disponibili alla chiusura dei piccoli ospedali, rappresentano un costo insostenibile per la collettività e presentano rischi di complicanze, ma vogliamo fare affidamento su centri di reale eccellenza.
- Riorganizzazione della medicina del territorio. Siamo a fianco dei medici di medicina generale nel chiedere la riorganizzazione della medicina del territorio, con la presa in carico del paziente cronico 24 ore su 24 e il miglioramento delle cure offerte.
- Farmacie a misura di terza età. Chiediamo che le farmacie diventino il punto di riferimento sul territorio con "servizio a dimensione dell'anziano" per l'aderenza alla terapia.

10) Fondo per la non autosufficienza. Chiediamo l'istituzione di un nuovo Fondo Nazionale che garantisca alle famiglie, come già avviene in tutta l'Europa, le risorse necessarie alla cura, al sostegno, a una vita indipendente e dignitosa, per le persone con gravi disabilità e per gli anziani non più autosufficienti.