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Il libro: 300 aforismi come i caduti alle Termopili

Non sembra un buon auspicio, soprattutto se si riflette su quel titolo, che evoca il VI canto del Purgatorio dantesco. 300 aforismi, organizzati in capitoli dedicati a diversi temi della Politica: dai regimi ai rapporti tra Stato e Chiesa, per arrivare al voto e alle elezioni.

Non si dicono mai tante bugie quante se ne dicono prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia (Otto von Bismarck)...

Eppure, in questa raccolta di pensieri e di riflessioni brevi, taglienti, incisive, c'è un messaggio di speranza, richiamato proprio dall'incontro tra Virgilio e Sordello.

È sufficiente, infatti, che Virgilio pronunci il nome della sua città natale, Mantua, per cancellare secoli di storia, per annullare distanze di tempo, cultura, religione.

E l'incontro tra anime diventa incontro tra vecchi amici, uniti dall'amore per la propria terra, con la struggente nostalgia di chi vive soltanto nel rimpianto.

Nell'Inferno, l'invettiva di Dante era per Firenze; nel Paradiso, sarà diretta all'Impero.

In questa cantica di transizione, Dante parla, invece, di un'Italia che non è ancora Stato, ma che è sicuramente Nazione.
Rimprovera - Dante - coloro che non consentono la stabilità del potere (Ahi gente che dovresti esser devota, e lasciar seder Cesare in la sella...), i parvenus della politica (un Marcel diventa/ ogne villan che parteggiando viene), coloro che rifiutano gli incarichi pubblici e coloro che, invece, si candidano sperando in chissà quali benefici (Molti rifiutan lo comune incarco;/ma il popol tuo solicito risponde/ sanza chiamare, e grida: "I' mi sobbarco!").

Critica - Dante - la mutevolezza dei suoi concittadini, che troppo spesso hanno cambiato alleanze e governi, indebolendo la città.
E, non a caso, usa una metafora della Medicina per disegnare questo malcostume, che genera insoddisfazione, instabilità, malcontento:

E se ben ti ricordi e vedi lume,
vedrai te somigliante a quella inferma
che non può trovar posa in su le piume,
ma con dar volta suo dolore scherma.

Una lettura consigliabile (Ahi serva Italia. 300 aforismi politici raccolti da Donatella Lippi, Firenze, Sarnus 2014) in questo clima pre-elettorale, per riflettere con coscienza sulle proprie scelte, al di là degli schieramenti di partito, in nome di quel Buongoverno che Ambrogio Lorenzetti dipinse nel Palazzo Pubblico di Siena, proprio nella prima metà del Trecento.