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Manovra 2015/ Delrio promette di ripristinare il Fondo non autosufficienza a 400 milioni. Ma le associazioni chiedono 1 miliardo «trattabile»

Non smonteranno il presidio davanti al ministero dell'Economia finché non avranno ottenuto dal governo l'impegno ad aumentare le risorse destinate alla non autosufficienza. Incassata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio l'assicurazione che il Fondo decurtato di 100 milioni dal Ddl Stabilità sarà rimpinguato, i rappresentanti del Comitato 16 novembre attendono a ore la risposta su un finanziamento aggiuntivo.

A riferire che il governo si è impegnato a fissare a 400 milioni la dotazione del fondo per la non autosufficienza, che era stato tagliato nella prima versione della legge di Stabilità, sono Mariangela Lamanna e Antonio Ferraro, presidente e vicepresidente del "Comitato 16 novembre" - un'associazione di malati, familiari ed amici di malati di Sla e altre patologie gravissime - hanno incontrato Delrio a palazzo Chigi. Ma l'impegno del governo non basta ai familiari delle persone non autosufficienti, che stanno presidiando il ministero dell'Economia: «Noi chiediamo che il fondo sia aumentato ulteriormente, e finché non avremo risposte il presidio in via XX Settembre resterà».

Oltre all'impegno sulla dotazione del fondo, il Comitato ha ottenuto anche l'impegno all'apertura di un tavolo, sotto il coordinamento di palazzo Chigi, con i tre ministeri che a vario titolo sono competenti: Welfare, Salute ed Economia. «Finora ogni singolo ministero ha lavorato per conto suo, e anche oggi voleva riceverci il ministro Poletti. Ma così non funziona: serve un coordinamento sotto l'occhio vigile della Presidenza», hanno spiegato Lamanna e Ferraro. Altro risultato, l'impegno del governo a «definire immediatamente i Livelli essenziali di assistenza per la non autosufficienza.

Tuttavia «ancora non possiamo ritenerci soddisfatti: il presidio - con lo slogan «Renzi basta docce gelate, un miliardo per il fondo per la non autosufficienza», ndr - sarà tolo solo quando ci sarà l'impegno ad aumentare il fondo. Noi chiediamo un miliardo: poi, certo, ci sono le mediazioni», concludono Lamanna e Ferraro.