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La pagella dei cittadini: corsie «umane» ma ancora non abbastanza

A che punto siamo con l'umanizzazione delle cure nel nostro Paese? Sono più «umane» le corsie dei reparti pediatrici o i pronto soccorsi? E cosa dire della lotta al dolore e dell'abbattimento delle barriere architettoniche? I cittadini ricevono informazioni chiare e con un approccio multiculturale? L'informatizzazione dei servizi è adeguata? A queste domande - complesse - prova a fornire una risposta - semplice - la ricerca presentata oggi da Agenas e Agenzia di valutazione civica di Cittadinanzattiva. Sotto la lente 287 strutture di cura, 286 associazioni locali, 241 équipe e il coinvolgimento di 594 cittadini su tutto il territorio nazionale. I cittadini hanno espresso una valutazione da 0 a 10.

Bene le strutture, male la dematerializzazione. Se da una parte sono promosse le strutture con i vari livelli di accoglienza e di accompagnamento del paziente, dall'altra i cittadini lamentano ancora scarsa cura nella relazione con il personale e poca attenzione alle differenze culturali e religiose. Insomma, in corsia, migliora "l'hardware" strutturale, la vivibilità e la bellezza degli ambienti, ma sulle dinamiche di comunicazione con il personale c'è ancora molto da fare. Per non parlare dell'informazione on line: prenotazioni, esami e pagamenti virtuali del ticket sono ancora scadenti e per questo ricevono voti bassissimi. Alle corsie pediatriche i voti più alti: grande attenzione ai bisogni dei bambini, alla condivisione degli spazi con i genitori e anche dell'ascolto dei problemi dei piccoli pazienti. Ma anche in pediatria qualcosa lascia a desiderare: pochi opuscoli informativi, poca attenzione alla continuità scolastica e non sempre i genitori sono ammessi nella sala risvegli dopo le operazioni chirugiche. Per quanto riguarda i disabili: è valutata molto bene l'accessibilità fisica, ma restano molte barriere sensoriali.

L'area su cui bisogna concentrare gli sforzi è qualla dell'avanzamento tecnologico. Altro che sanità elettronica, è ancora difficile pagare in modo alternativo il ticket o consultare i propri dati clinici on line o ancora ricevere informazioni da internet. Riguardo ai pasti si la menta ancora la troppa rigidità negli orari.
Così afferma Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, intervenuto oggi a Roma all'evento di presentazione dei risultati dello studio: «Abbiamo dimostrato non solo che l'umanizzazione delle strutture di ricovero si può "misurare" ma soprattutto che questo può avvenire coinvolgendo direttamente i cittadini e le comunità locali. Un risultato importante che crea i presupposti per rendere permanente la possibilità di una verifica periodica del grado di umanizzazione delle strutture di ricovero nel nostro Paese. E un nostro apprezzamento va al direttore dell'Agenas per aver voluto intraprendere un percorso innovativo, in cui i cittadini e le loro organizzazioni hanno lavorato fianco a fianco con le strutture ospedaliere per un percorso di miglioramento del Ssn».